“In Italia non c’è attenzione per i giovani. Basta pensare ai tagli fatti alla ricerca. Dunque, non si investe sul futuro”. Così il presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro in apertura della sua lectio magistralis per il nuovo anno accademico dei Maestri del Lavoro. Giuseppe Tesauro solo da pochi mesi è al vertice di una delle più alte istituzioni dello Stato e garante della legge fondamentale della nazione.
Cosa vuole dire, presidente?
«Non investire nel futuro significa costringere molti giovani ad andare fuori e ripetere quel cammino di speranza che c’è stato un tempo, nel periodo delle due guerre, nell’immediato dopoguerra. Ma adesso ad andare fuori sono soprattutto i diplomati e ancor più i laureati. Questo è ancora più grave. Ma è ancora più grave che questi giovani diventano i primi della classe fuori dal loro paese, conquistano posizioni apicale in qualsiasi settore. E’ triste che non abbiano trovato nel loro paese l’attenzione che meritavano. Basta pensare ai tagli fatti alla ricerca. Pensiamo alla Merkel. In Germania ha fatto tanti tagli certo, ma non sulla ricerca e sulla scuola. Questo significa investire sui giovani ed è quello che manca qui ».
E sull’Europa?
«E’ sbagliato rifugiarsi nell’idea che l’Europa possa risolvere tutti problemi. L’Europa non è babbo Natale. Da noi c’è una cultura sbagliata. Anche la questione dei fondi europei che sono in cima alle speranze e ai discorsi politici, sono occasioni certamente, ma che presuppongono l’attenzione nazionale a certe iniziative. E noi abbiamo una cultura sbagliata perché andiamo a cercare i fondi con la mano aperta senza avere la mano piena di progetti. Dobbiamo pensare all’Europa diversamente. Come un luogo dove vivere da diversi con regole comuni, possibilmente migliori di quelle che poi ci ritroviamo in Italia. Vivere tra diversi è già una ricchezza che noi dovremmo iniziare ad apprezzare anche al di fuori della dimensione europea. Dobbiamo iniziare ad apprezzare anche coloro che non sono europei, ma sono meno fortunati degli europei, ma che ci danno la possibilità di vivere insieme, di integrarsi con noi, di fare quei lavori che noi non vogliamo fare. Dunque, si dovrebbe cercare di avere un rispetto maggiore per loro. Poi non bisogna dimenticare che l’Europa fu fatta per realizzare la pace. E pace è stata».
L’Europa qualche volta sembra essere invadente, come possiamo spiegarlo?
«Talvolta l’Europa è costretta a fare delle leggi che sembrano inutili, ma servono a rimediare alle “monellerie” di alcuni Stati. Stiamo attenti allora. Usiamo il beneficio d’inventario e la lente d’ingrandimento per capire dove è vero che l’Europa è un po’ troppo invadente e dove invece lo è per evitare appunto, come dicevo, le monellerie degli Stati. Quindi, tutto sommato e senza retorica io ritengo che l’Europa reale non sia esattamente quello che noi speriamo. Ancora c’è molto da lavorare, ma comunque rimane qualcosa che ci offre una ricchezza di valori che è molto importante. Già il fatto di vivere insieme tra diversi è una cosa che ci arricchisce profondamente. Questo spiega anche perché tutti voglio entrare in Europa. Spesso certo quello che vorremmo dall’Europa non riusciamo a vederlo realizzato, ma l’Europa reale, quella che c’è va mantenuta e valorizzata e soprattutto va vissuta con l’idea che ci offre dei valori molto importanti come la pace. Quindi, tutto sommato il bilancio può essere positivo».
La manifestazione si è svolta nella sala convegni del Polo Culturale a Villa Vitrone e ha visto gli interventi istituzionali del Primo Cittadino Pio Del Gaudio, del presidente della provincia Domenico Zinzi, e dell’assessore alla cultura Gabriella D’Ambrosio. La relazione introduttiva è stata tenuta da Mauro Nemesio Rossi che ha illustrato ai dirigenti scolastici ed ad una rappresentanza di studenti degli Istituti partner del CeSAF, il programma di attività che sarà svolto durante l’anno scolastico 2014/2015. I seminari e le lezioni si svolgeranno presso gli Istituti e nel campus di Villa Vitrone, Palazzo della Cultura. Quindi, la relazione del professor Paolo Vincenzo Pedone, direttore di dipartimento del Distabif della Seconda Università di Napoli che si è soffermato sulla utilità dei rapporti tenuti dal Centro Studi dei Maestri del Lavoro con l’Università ed in particolare sulla Summer School che gli insigniti annualmente organizzano per orientare gli studenti alle facoltà universitarie. A coordinare i lavori Adele Vairo nella sua qualità di Componente il Consiglio Direttivo del CeSAF.
Tra le scuole partner intervenute il Liceo Manzoni di Caserta, l’Istituto ITIS F. Giordani di Caserta, l’Istituto Falco di Capua, l’Istituto Tecnico Industriale Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, il Liceo Giordano Bruni di Maddaloni ed il Quinto circolo didattico. Quindi, il Liceo Statale “ N. Jommelli” di Aversa.