Lo scorso mercoledì si è tenuta a Napoli, presso la sala Baroni del Maschio Angioino, la celebrazione per il conferimento della cittadinanza onoraria all’attore campano Toni Servillo. La cerimonia è stata un inno alla carriera del famoso attore, un lungo racconto in cui le diverse voci intervenute hanno ripercorso le tappe fondamentali del suo lavoro. Toni Servillo è ormai un attore conosciutissimo all’estero, un attore che con la sua eccezionale dote interpretativa ha esportato il patrimonio della città di Napoli, che grazie ai suoi lavori teatrali, come le Voci di Dentro con cui è adesso in tour per l’Europa, ha diffuso la conoscenza del dialetto napoletano e non solo. Ed è proprio questo suo ruolo di “ambasciatore”, legato all’enorme successo che la sua carriera ha ottenuto nel corso degli anni, che l’hanno reso cittadino onorario di Napoli. Toni Servillo, infatti, è nato ad Afragola ed ha vissuto da quando era bambino a Caserta, ma è sempre stato affascinato da Napoli, dal suo popolo e dalla sua cultura e fin dalla giovane età ha iniziato a nutrire un grande amore per il teatro, amore che l’ha portato a essere il grande attore che è oggi.
A pochi giorni dal conferimento della cittadinanza onoraria, Toni Servillo ha subito dimostrato il suo forte legame con la città di Napoli, difendendola durante un’intervista con il famoso quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitun, meglio noto come Faz. L’attore ha prima dichiarato di sentirsi imbarazzato riguardo alle ultime dichiarazioni di Silvio Berlusconi sulla Germania, che hanno creato una lunga scia di polemiche. L’intervista ha poi cambiato direzione e il giornalista ha iniziato a fare alcune domande sulla questione dei rifiuti a Napoli, questione che negli ultimi anni ha presenziato su gran parte dei media stranieri. Servillo, stanco di queste continue polemiche, avrebbe risposto: “Io mi rifiuto di parlare sempre male di Napoli. Problemi difficili come la criminalità e l’immondizia attanagliano anche altre città Italiane, da Palermo a Roma e anche alcune del nord”. Ha poi continuato elogiando Napoli e la sua cultura: “Non è un caso che fin dal diciassettesimo secolo, Napoli sia una capitale delle arti, del teatro, della musica e del cinema. E lo è soprattutto grazie al suo popolo, genuino, rumoroso e vitale. Una parte fondamentale per l’ispirazione e creatività di ogni attore”.
Non è la prima volta che Toni Servillo difende Napoli dai continui attacchi mediatici, dai luoghi comuni che offuscano tutto quello che di bello, affascinante e magico offre la città. L’attore, infatti, ha più volte ripetuto nelle sue interviste, così come durante la celebrazione della cittadinanza onoraria, che il popolo e la cultura napoletana con le sue innumerevoli sfaccettature sono sempre state fonte d’ispirazione per lui e per la sua recitazione. “Napoli e il teatro mi hanno reso quello che sono”, sono queste le parole con cui ha concluso il suo intervento alla celebrazione dello scorso mercoledì. Toni Servillo da cittadino onorario di Napoli, ne diventa quindi a tutti gli effetti, il suo simbolo, che eccellentemente la rappresenta in Italia e nel resto del mondo.