Alla vigilia della gara di Champions League contro il Genk, il presidente De Laurentis si interroga sul futuro di Ancelotti, perché non basterà superare il turno di Champions all’allenatore. Per questo il presidente pensa a Reja e Gattuso.
Esonerare Ancelotti nell’immediato cercando un traghettatore per concludere la stagione e centrare l’obiettivo quarto posto, dopodichè tanti saluti.
De Laurentis per la prossima stagione vorrebbe Gasperini come allenatore del suo Napoli, ma la questione prossima stagione è ancora troppo lontana. Nel presente il presidente ha avuto contatti con Rino Gattuso, al quale non piace l’ipotesi di traghettatore, anche se è proprio il tecnico ex Milan ad essere il pole position per sostituire Ancelotti. Altro allenatore che ha sentito De Laurentis è Edy Reja, allenatore che era arrivato al Napoli nel 2005 riuscendo a riportare gli azzurri nella massima serie. L’attuale tecnico dell’Albania, domani sera sarà a Napoli per la festa di Hamsik e sarà lui a premiarlo.
Quindi la posizione di Ancelotti resta in forte dubbio, anche se i giocatori hanno fatto capire con la reazione di Udine di non volerlo scaricare. “Che valore ha questo punto? Dobbiamo ripartire dal secondo tempo, abbiamo dimostrato di saper giocare il nostro calcio. Abbiamo creato tante occasioni e dominato, meritavamo qualcosa in più. Questo punto ci serve per la fiducia, conosciamo il momento che stiamo vivendo”, ha tirato le somme Piotr Zielinski, autore del gol del pareggio. “Vogliamo fare molto meglio, anzi dobbiamo. Siamo una grande squadra, ma purtroppo nel calcio succedono questi periodi, ora pensiamo alla partita di martedi che è importante”. Il polacco ha difeso il suo allenatore. “Lui è un ottimo mister, in campo però ci andiamo noi e siamo consapevoli di poter dare di piu”.
Carlo Ancelotti deve aggrapparsi a tutto: al pareggio in rimonta strappato contro l’Udinese (il settimo nelle ultime nove partite tra campionato e coppa) e ancora di più alla rabbiosa reazione dei suoi giocatori negli spogliatoi della Dacia Arena, subito dopo il fischio finale. Niente teste basse, stavolta. Il malumore per il nono appuntamento consecutivo mancato con la vittoria (ultimo successo lo scorso 19 ottobre contro il Verona) è stato infatti molto forte e l’ennesimo risultato negativo ha finalmente scosso le coscienze del Napoli: dopo un periodo in cui l’encefalogramma della squadra era invece sembrato abbastanza piatto.
A cura di Riccardo Pollice