Giornata di protesta oggi davanti al Senato da parte dei tassisti che in migliaia si sono raccolti spontaneamente a Roma. Nel mirino un emendamento al decreto milleproroghe, approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato, che ha rinviato al 31 dicembre 2017 il termine per l’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e trasporti contro le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. Il maxi emendamento secondo i tassisti, spianerebbe la strada alle multinazionali come Uber.
A causa della protesta per tutta la giornata il traffico del Tridente è andato in tilt mentre il Garante per gli Scioperi ha chiesto informazioni ai prefetti e ha aperto un fascicolo sull’improvviso stop del servizio ai cittadini. La protesta è finita con la convocazione del ministero dei Trasporti con le sigle sindacali per martedì prossimo 21 febbraio.
Alcune associazioni dei consumatori, però, sono per l’apertura del mercato: il Codacons depositerà un esposto urgente alle procure della Repubblica di Roma, Milano e Torino, chiedendo “di aprire una indagine sulla protesta dei tassisti, alla luce delle possibili fattispecie di interruzione di pubblico servizio e blocco stradale”.
Protesta anche davanti alla Camera da parte dei vigili del fuoco. “Amati dai cittadini ma umiliati dallo Stato”. “Non chiediamo privilegi ma parità agli altri corpi”. Questi sono solo alcuni dei cartelli del sit-in in piazza Montecitorio, dove, per accendere la protesta, sono arrivati da tutta Italia con le loro divise, comprese dalle Regioni messe in ginocchio dal terremoto. Cartelli, fischietti e un palco montato in piazza per far sentire la loro voce: “Ci chiamano eroi – lamentano – ma abbiamo degli stipendi da fame”.