I giovani si trovano a combattere giorno per giorno il disagio sociale che sta avanzando di pari passo con l’aumento della tecnologia che ha migliorato alcune peculiarità della vita, ma ne ha distrutte altre.
Il pensare di apparire accantona la voglia di essere e getta nello sconforto.
Ma cos’è che spaventa ed incuriosisce ancora di più la mente di un ragazzo?
Qual è quella domanda tanto scontata, quanto difficile?
Il senso della vita. Ognuno di noi ne crea uno.
Passiamo una vita intera proprio a cercare di affidarle un senso. E’ un paradosso, ma è così. Vivo perché do un senso alla mia vita o do un senso alla mia vita per vivere?
Tu che leggi, te lo sei mai chiesto? Qual è il senso della tua?
I ragazzi se lo chiedono in continuazione.
I ragazzi, compreso io, hanno provato e provano quella sensazione di vuoto quando pensano al futoro. Poi ho capito. Quel vuoto era la strada che dovevo illuminare con la luce della mia passione. E come quando si allestisce un albero di Natale. Si inizia dalla base per finire alle luci. Il vuoto deve diventare la strada più sicura da percorrere cari lettori. Non bisogna mai perdersi, bisogna far scorrere i propri talenti. Le dighe, che bloccano i fiumi, le ha messe l’uomo. La diga più grande del mondo? La diga delle Tre Gole, l’ha costruita l’uomo così come ha costruito le più grandi dighe nella propria mente impedendo, in alcuni casi, al proprio estro di fuoriuscire vivendo poi di rimpianti. Allora no, se siete ancora in tempo, illuminatelo il buio e fateli scorrere i fiumi. Scoprite qual è il senso della vostra vita.
Non abbiate paura del buio,
illuminatelo.