“Il mio pensiero va ora a Gerusalemme. Al riguardo, non posso tacere la mia profonda preoccupazione per la situazione che si è creata negli ultimi giorni e, nello stesso tempo, rivolgere un accorato appello affinché sia impegno di tutti rispettare lo status quo della città, in conformità con le pertinenti Risoluzioni delle Nazioni Unite”. Così si è espresso il Papa in udienza generale, invitando tutti a “saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti”. Il Pontefice si è appellato dichiarando che: “Gerusalemme è una città unica, sacra per gli ebrei, i cristiani e i musulmani, che in essa venerano i Luoghi Santi delle rispettive religioni, ed ha una vocazione speciale alla pace”. “Prego il Signore che tale identità sia preservata e rafforzata a beneficio della Terra Santa, del Medio Oriente e del mondo intero e che prevalgano saggezza e prudenza, per evitare di aggiungere nuovi elementi di tensione in un panorama mondiale già convulso e segnato da tanti e crudeli conflitti”.
Trump nelle prossime ore riconoscerà Gerusalemme quale capitale di Israele e darà indicazione al Dipartimento di Stato di avviare l’iter per il trasferimento della ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.
L’ambasciata americana in Israele non sarà spostata a Gerusalemme prima di sei mesi, infatti Trump firmerà una proroga che lascerà la rappresentanza diplomatica almeno per un altro semestre a Tel Aviv.
Donald Trump ha informato il presidente palestinese Abu Mazen “della sua intenzione di spostare l’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme”. Abu Mazen ha ammonito Trump “dei pericoli di una tale decisione sul processo di pace, sulla sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo”.Il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele da parte degli Stati Uniti potrebbe essere rimandato, poichè si starebbe valutando come controbilanciare la decisione tenendo conto anche delle istanze dei palestinesi, i quali hanno annunciato “3 giorni di collera” da mercoledì a venerdì per protesta contro la volontà di Donald Trump di trasferire l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. La politica di Trump è stata definita “un ricatto”.