Washington, Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, qualche giorno fa aveva accennato con un’aspra critica la gestione del COVI-19 nei confronti del’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Le critiche mosse dal capo della casa bianca erano sostenute da una volontà di tagliare i contributi statunitensi all’agenzia ONU. Trump ha dichiarato: «L’epidemia poteva essere contenuta alla sua origine con pochi morti. Si sarebbero salvate migliaia di vite e si sarebbero evitati danni economici. L’OMS, ha gestito male e insabbiato la diffusione del coronavirus. Una delle decisioni più pericolose e costose dell’OMS è stata la sua opposizione alle restrizioni ai viaggi dalla Cina e da altri Paesi. I contributi USA saranno sospesi fino a quando non sarà stata fatta piena chiarezza sulle modalità in cui la crisi è stata gestita». Non si è fatta attendere la replica di António Guterres Segretario dell’ONU, «Non è il momento di ridurre le risorse per le operazioni dell’OMS o di qualsiasi altra organizzazione umanitaria nella lotta contro il coronavirus.
Questo è il momento dell’unità. Anche da Mosca e Pechino, sono giunte dure le critiche, il vice ministro degli Esteri russo, Serghei Ryabkov ha detto «Consideriamo molto allarmante la dichiarazione di Washington sulla sospensione dei finanziamenti all’OMS. Questo è il segno di un approccio egoista delle autorità statunitensi a ciò che sta accadendo nel mondo nel pieno della pandemia». Pechino, ha invitato Washington ad «adempiere ai suoi doveri. Se saranno tagliati i fondi Usa, tutti i paesi ne saranno colpiti».
A cura di Raffaele Fattopace