“È fondamentale innanzitutto che il prodotto che si comunica offra una qualità che corrisponda a quel che si comunica.
Una chiara e onesta comunicazione deve essere la priorità di chi opera nell’industria turistica e rappresenta la precondizione per creare fiducia e una relazione proficua con i potenziali turisti. Non dimentichiamoci che le organizzazioni comunicano sempre, si esprimono non solo attraverso ciò che dicono intenzionalmente, ma anche attraverso ciò che mostrano e quello che fanno.
Compito dell’impresa è coltivare il rapporto di fiducia con prosumer e stakeholder grazie a fatti, dialogo e coerenza. Dal fare comunicazione si è passati all’essere comunicazione, dallo storytelling a quello che chiamo truetelling.”
Lo ha dichiarato il segretario generale di Competere.eu e guru della Corporate strategy e comunicazione Strategica Roberto Race in occasione del suo intervento al forum sul turismo organizzato oggi da Confindustria Belluno Dolomiti e Reviviscar, che ha concluso il percorso Turismo 4.0 finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Fondo Sociale Europeo.I focus dell’incontro sono stati: il digitale al centro delle strategie per il turismo, offrire all’utente un prodotto ad hoc, destinazioni turistiche con un’identità forte e riconoscibile, prodotto turistico accompagnato dallo sviluppo di componenti frutto di un’attenta pianificazione strategica, formazione delle risorse umane impiegate nell’industria turistica.
Race nel suo intervento ha sottolineato la centralità del tema della diversity nelle organizzazioni.
“L’impresa non può non tener conto delle altre imprese e delle loro narrazioni, anche in un’ottica di contro narrazione e la narrazione dell’offerta deve rispettare culture e sensibilità differenti.”
E devono essere gli individui al centro della nuova offerta turistica.
“Nella moltitudine di informazioni che circondano gli individui, sono le realtà cucite su misura, in base a interessi e bisogni, a suscitare più attenzione. La comunicazione non parla più a target di gruppi di individui ma ad ogni singola persona.
L’impresa non pensa più in ottica di business to business (B2B) e di business to consumer (B2C) ma sempre più di human to human (H2H).
Il turista che ricerca esperienze, proposte tematizzabili e personalizzabili vuole vivere la dimensione autentica della destinazione e stabilire con essa una relazione.
Non è più sufficiente collocare i turisti in macro-categorie di appartenenza, occorre infatti definire offerte turistiche in base alle esigenze di ogni singolo turista e incrociare queste con gli elementi del territorio che meglio le soddisfano.”Race poi ribadisce come oggi il turista viva innanzitutto esperienze.
“Raccontare un territorio significa viverlo, entrare in contatto con le sue radici e condividerlo. Il racconto partecipa alla costruzione dell’identità del territorio. È cruciale per questo il coinvolgimento di attori locali come cantastorie della destinazione.
L’Italia presenta grandi casi di successo. Penso a come il Trentino e l’Alto Adige, grazie al gran lavoro delle agenzie di marketing e degli operatori siano riusciti a costruire offerte di valore molto targettizzate e comunicarle molto bene. Se guardo al Sud segnalo il riposizionamento di Matera, definita “vergogna nazionale” da Togliatti nel 1949 e poi nominata nel 2014 Capitale europea della Cultura 2019, simbolo delle potenzialità del Mezzogiorno. Ma anche il territorio bellunese sta realizzando progetti innovativi, come il “Distretto Culturale Evoluto delle Dolomiti” lanciato da Confindustria Belluno Dolomiti con l’obiettivo di favorire la valorizzazione delle eccellenze internazionali come le Dolomiti patrimonio dell’Umanità, Tiziano e l’occhialeria, in una contaminazione virtuosa tra ambiente, cultura e manifattura.”
“L’impresa non può non tener conto delle altre imprese e delle loro narrazioni, anche in un’ottica di contro narrazione e la narrazione dell’offerta deve rispettare culture e sensibilità differenti.”
E devono essere gli individui al centro della nuova offerta turistica.
“Nella moltitudine di informazioni che circondano gli individui, sono le realtà cucite su misura, in base a interessi e bisogni, a suscitare più attenzione. La comunicazione non parla più a target di gruppi di individui ma ad ogni singola persona.
L’impresa non pensa più in ottica di business to business (B2B) e di business to consumer (B2C) ma sempre più di human to human (H2H).
Il turista che ricerca esperienze, proposte tematizzabili e personalizzabili vuole vivere la dimensione autentica della destinazione e stabilire con essa una relazione.
Non è più sufficiente collocare i turisti in macro-categorie di appartenenza, occorre infatti definire offerte turistiche in base alle esigenze di ogni singolo turista e incrociare queste con gli elementi del territorio che meglio le soddisfano.”Race poi ribadisce come oggi il turista viva innanzitutto esperienze.
“Raccontare un territorio significa viverlo, entrare in contatto con le sue radici e condividerlo. Il racconto partecipa alla costruzione dell’identità del territorio. È cruciale per questo il coinvolgimento di attori locali come cantastorie della destinazione.
L’Italia presenta grandi casi di successo. Penso a come il Trentino e l’Alto Adige, grazie al gran lavoro delle agenzie di marketing e degli operatori siano riusciti a costruire offerte di valore molto targettizzate e comunicarle molto bene. Se guardo al Sud segnalo il riposizionamento di Matera, definita “vergogna nazionale” da Togliatti nel 1949 e poi nominata nel 2014 Capitale europea della Cultura 2019, simbolo delle potenzialità del Mezzogiorno. Ma anche il territorio bellunese sta realizzando progetti innovativi, come il “Distretto Culturale Evoluto delle Dolomiti” lanciato da Confindustria Belluno Dolomiti con l’obiettivo di favorire la valorizzazione delle eccellenze internazionali come le Dolomiti patrimonio dell’Umanità, Tiziano e l’occhialeria, in una contaminazione virtuosa tra ambiente, cultura e manifattura.”