Si ricomincia, dopo una settimana di sosta che per i calciofili puri è pur sempre di troppo, in particolare se all’orizzonte si staglia il rush finale di un campionato avvincente come pochi negli ultimi anni. La Seria A riparte con il botto: sabato, oltre al Carpi che cerca nuovi punti salvezza, è di scena una Juventus meno acciaccata di quanto si pensasse che ospita l’Empoli nell’anticipo del sabato sera. La domenica poi si aprirà con l’anticipo friulano delle 12 e 30 tra l’Udinese che tenta di abbandonare le secche della zona retrocessione, e il Napoli che continua a dare la caccia alla Juventus.
Nel pomeriggio domenicale spicca un contestato derby di Roma. Completano il quadro della 31° giornata Fiorentina-Sampdoria, con i viola in cerca di punti Champions, Chievo-Palermo e Genoa-Frosinone con siciliani e liguri chiamati a risollevarsi per non rischiare brutte sorprese nel finale, e il derby lombardo tra Atalanta e Milan. In serata il posticipo tra Inter e Torino, mentre si affronteranno addirittura lunedì sera il Bologna di Donadoni ed il Verona, ormai in cerca solo di vana gloria.
Due sono stati i grandi protagonisti della sosta: le Nazionali e il mercato. Per l’Azzurra di Conte il bilancio sembrava poter essere più che positivo, dopo l’uno a uno contro la Spagna. La buona prova di alcuni giovani, soprattutto di Lorenzo Insigne e poi di Bernardeschi, e in generale il gioco e la grinta della Nazionale, avevano illuso un po’ tutti. A riportare il calcistico Paese con i piedi per terra ci ha pensato la Germania, e in maniera piuttosto brusca. Il 4 a 1 non lascia spazio a repliche, e le assenze pur importanti di Verratti, Marchisio e Chiellini non possono nascondere la distanza marcata che c’è rispetto ai Campioni del Mondo.
Del resto non dovrebbe essere una sorpresa: nel nostro campionato gli italiani in campo sono sempre meno, soprattutto gli under 25. In particolare tra le big, cioè tra quelle che partecipando alle coppe europee, dovrebbero accrescere il bagaglio di esperienza internazionale dei nostri ragazzi. Guardando alle Nazionali del passato, da quella Mondiale di Lippi a quella vice Mondiale di Sacchi, si noterà la differenza netta con la Nazionale di Conte dal punto di vista dell’esperienza. Fatta eccezione per la difesa della Juventus, l’abitudine a giocare ai massimi livelli è quasi assente. Se si pensa ai vari Cannavaro Del Piero Pirlo Gattuso Zambrotta ed altri protagonisti del 2006, oppure a Baresi Costacurta Maldini Zola Signori Dino Baggio e Roberto Baggio, pallone d’oro nel periodo del Mondiale americano, farsi domande sul perché le cose non vadano benissimo diventa superfluo.
Il mercato invece ha dato libero sfogo alle proprie fantasie, assecondando ogni tipo di voce, ed attribuendo operazioni nel complesso del valore di qualche miliardo di euro, che naturalmente non si faranno mai, almeno in parte. Qualcuno non l’ha presa bene (vedi il caso Napoli Mediaset) e ci sta, ma se il campionato è fermo, il mercato invade fatalmente gli spazi della dipendenza da pallone.
Ora però tutto torna ad una (in)sana normalità, in attesa di capire chi raggiungerà l’Europa e chi manterrà la Serie A, e soprattutto chi la spunterà tra Napoli e Juventus. Il campionato è (ri)servito, che il divano s’apparecchi! Noi siamo pronti.