Il referendum , per quanto mi riguarda, è il più alto strumento che i cittadini hanno a disposizione. Dopo anni di menefreghismo ,il fatto che ci sia stata una straordinaria partecipazione è sicuramente un sussurro di vitalità ,ma questo non è una vittoria del fronte del Si è nemmeno del fantomatico fronte del No.
Personalmente ho espresso il mio voto non per Renzi o per il Governo, ma per la riforma, credevo che fosse il bivio fondamentale di un’intera generazione.
Altri ,molti altri, hanno espresso il proprio voto a favore o contro il governo. Errori di Renzi per aver personalizzato? Si. Ma anche tanti errori di altre e altri.
Ma il Si ha perso. Punto.
Per la prima volta ho ascoltato un Presidente del Consiglio presentare le proprie dimissioni subito dopo una sconfitta ,perché questo governo nacque proprio per dare una nuova riforma allo Stato.
Ogni elezioni ha una propria descrizione e riflessione, ma chi pensa che il Si è forte del 40% , mentre il No è debole perché in tanti dovranno dividersi il restante 60%, fanno un errore madornale.
Quindi rispettiamo in toto il voto del Paese.
Il fronte del No ora si assumerà le responsabilità, e mi auguro che abbia anche qualche proposta da fare.
Molti già chiedono un congresso e col sangue agli occhi aspettano rivincite personali.
Calma, il PD ha un segretario fino al dicembre del 2017 e la leadership è in mano a Matteo Renzi( ve lo ricorda uno che non l’ha votato) .
Ora cosa fare? Questo il mio schema :
-Un nuovo Governo politico , lasciare il terreno ai tecnici, dopo che la politica è riuscita a risvegliare una coscienza nel popolo , sarebbe un ritorno al passato.
-Modificare la legge elettorale ,permettere al cittadino di scegliersi il proprio parlamentare, ascoltare le minoranze che chiedono il premio di maggioranza alle coalizioni, e poi andare al voto o prima di maggio o ad ottobre 2017.
Ora però adiamo avanti, e sorridiamo.
Per il PD non è tempo di congresso.
Salvatore Salzano