Gli SCU8 tornano, con un progetto nuovo e complesso.
I fratelli Scuotto rappresentano il perfetto connubio tra tradizione e contemporaneità muove la ricerca degli SCU8, tre lettere e un numero che identificano i fratelli Salvatore, Raffaele ed Emanuele Scuotto e i loro collaboratori.
Numerose le mostre che hanno reso il loro lavoro conosciuto sia in Italia che all’estero: da Mostro…il diavolo del 2003 a Maninarte del 2009, fino alle grandi installazioni come Link al Giffoni Film Festival e Mondi nel chiostro di San Lorenzo Maggiore di Napoli. Nel 2013 gli SCU8 partecipano alla 54ma Biennale di Venezia esponendo presso il Palazzo delle Esposizioni di Torino e alla rassegna Paleocontemporanea, con un’installazione presso le Catacombe di San Gennaro di Napoli. Il critico d’arte Luca Beatrice li considera gli eredi della Transavanguardia.
Gli artisti hanno scelto Essearte uno spazio pro-oggetto che mette l’opera al centro della discussione per promuovere e rinsaldare la contiguità tra l’artista e il suo fare. ESSEARTE è uno spazio espositivo pensato da artisti per gli artisti, dove creare arte accessibile e incontrare un pubblico nuovo, magari lontano dalle solite logiche del mercato dell’arte ma curioso, appassionato e desideroso di avvicinarsi all’affascinante mondo dell’arte contemporanea
Sabato 11 giugno, alle ore 18, presso la galleria Essearte inaugura la mostra La terra in una stanza. Una wunderkammer per i fratelli SCU8, a cura di Pasquale Ruocco.
All’interno della galleria troverà luogo uno spazio a metà strada tra la wunderkammer e una stanza degli orrori dove, più che meraviglie dell’ingegno umano o bizzarrie naturali, saranno ospitati incubi e visioni del mondo contemporaneo.Coniugando, come sempre, l’abilità nel modellare l’argilla ad un approccio critico e sarcastico nei confronti della società, del mercato, del sistema dell’arte, della politica, gli SCU8 ‘giocano’, per l’occasione, con l’idea di una città, Napoli, distrutta in meno di un minuto da un incredibile cataclisma capace di stravolgere tutto lasciando dietro di sé morte, distruzione, immagini e corpi da curare e conservare. In questo senso il progetto si articolerà nel tempo, sarà un work in progress, quasi a fare della galleria un ricovero per i sopravvissuti, un porto sicuro dove rifugiarsi e meditare, e si arricchirà di nuove opere e di eventi secondo un calendario che verrà comunicato di volta in volta.
Attorno alla gigantografia di una pagina del quotidiano «Il Mattino» intitolata Troppo Tardi, chiaro riferimento alla più celebre opera realizzata da Andy Warhol in occasione del terremoto del 1980, i fratelli SCU8 svilupperanno un paesaggio fatto di facce esplose, di braccia, di gambe, di teste accumulate come rifiuti, di drammatiche torri umane, mentre un Superpulcinella post apocalittico si erge a unica speranza per l’umanità. Si tratterà di un percorso tra inediti e opere storiche, tra visioni sardoniche e momenti di riflessione sulla fragilità della vita nostra e del mondo che viviamo.