Una norma nazionale ad hoc, da inserire nella Legge di stabilità 2018, per rendere veloce l’iter per la realizzazione degli appalti e per le Universiadi a Napoli, tra due anni. E’ stato il punto centrale della riunione operativa allo stadio Arturo Collana, alla presenza del ministro dello Sport, Luca Lotti, del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del presidente dell’Agenzia Regionale Universiadi (ARU), Raimondo Pasquino, della dirigenza dell’ARU, il presidente del Cusi, Lorenzo Lentini e del presidente del Coni Campania, Sergio Roncelli. Il ministro Lotti, si è espresso cosi: “Stiamo pensando a un sistema normativo per facilitare i lavori per le Universiadi, assieme al Coni e le Istituzioni e che prevede magari anche la figura di un commissario, di cui si stanno occupando il ministero dello Sport e il Coni, da inserire poi nella Legge Finanziaria, una soluzione per la realizzazione delle opere per i Giochi universitari in tempi utili”. D’accordo anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca che dichiara: “Occorre la riduzione dei tempi di realizzazione di tutti gli appalti, con quelli previsti dalla normativa ordinaria non si riesce a finire i lavori per impianti e servizi entro la primavera 2019. Quindi, una normativa nazionale che consenta di derogare, da sottoporre all’Autorità anti corruzione, sul modello Expo 2015”. De Luca è poi tornato sui lavori partiti al Collana, in vista delle Universiadi: “Abbiamo predisposto l’investimento di nove milioni di euro, l’impianto sarà completamente rifatto, dopo le Universiadi la struttura sarà riconsegnata al pubblico, agli utenti”. L’assessore comunale allo sport, Ciro Borriello, sull’impianto del quartiere Vomero ha aggiunto che “la presenza delle Universiadi a Napoli 2019 ha aiutato a risolvere il problema Collana, lo stesso consiglio comunale aveva ribadito che la struttura doveva essere gestita dal pubblico e inserita nel programma per le Unviersiadi”. Infine, il presidente del Coni Campania, Sergio Roncelli ha spiegato che sul Collana “la via intrapresa con l’Aru era l’unica che potesse garantire al meglio la funzionalità dell’impianto”.