Sembrava una ‘mission impossible’, ma a un giorno dalla chiusura delle Universiadi si può dire che la scommessa è vinta: “Possiamo essere soddisfatti”. Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in un’intervista all’ANSA trae un primo bilancio dell’evento su cui la sua amministrazione ha puntato tutti gli sforzi.
“Siamo riusciti – dice De Luca – a dare una bella immagine di Napoli e della Campania. Un’immagine di efficienza, di concretezza e di operatività”. E’ stata una corsa contro il tempo, afferma il governatore con un certo sollievo: “Abbiamo fatto un mezzo miracolo realizzando in dieci mesi 70 impianti sportivi. Alcuni ex novo, altri sono stati ristrutturati. Un tour de force in un contesto di correttezza amministrativa, sotto la vigilanza dell’Anac, l’Autorità anticorruzione”. De Luca non nasconde la preoccupazione per il futuro degli impianti. “Dovremo discutere con i comuni – afferma – e pretendere che ci siano il personale adeguato e le risorse per le manutenzioni. Questi gioielli non devono tornare in uno stato di abbandono. L’obiettivo è quello creare un grande movimento sportivo giovanile soprattutto nei quartieri e nelle periferie”.
“Ora, grazie a questi impianti – dice ancora il presidente della Regione – intendiamo mettere in atto politiche sociali per i giovani e per la trasmissione di valori grazie allo sport. Le Universiadi vanno considerate un momento di svolta per la Campania. Questi grandi eventi possono essere degli acceleratori straordinari nei processi di sviluppo. I primi calcoli sulle ricadute economiche di questo evento sono molto interessanti.
L’occasione straordinaria, spero che operatori economici e istituzioni siano all’altezza della sfida”.
L’Italia in questi 12 giorni ha fatto incetta di medaglie, “un risultato straordinario”, continua De Luca. Tra le vittorie molte sono di segno femminile: “Credo che l’Italia sia pronta – aggiunge – per la parità tra uomini e donne. Io sono per non ideologizzare i problemi, ma per affermare i valori semplici e antichi che abbiamo ereditato dai nostri padri: rispettare e persone, in primo luogo le donne. Credo che ci sia un universo femminile davvero straordinario. Ecco il messaggio che ci viene dal mondo dello sport: affermiamo tutti, magari misurando le parole, il rispetto per le donne, oltre che per gli esseri umani in generale”.
Per De Luca le vittorie simbolo delle due italiane di origine nigeriana Daisy Osakue e Ayomide Folorunso “sono la conferma che l’Italia è un paese di grande e antica civiltà. Ed è un paese dell’accoglienza. Queste atlete sono a pieno titolo italiane, nostre figlie e nostre sorelle. Non c’è un problema di distinzione di pelle, di opinioni, di religione”.
“Noi dobbiamo guardare a questi temi – sottolinea il governatore – considerando sempre le due facce del problema: c’è quella dei valori irrinunciabili dell’umanità, del rispetto dei diritti umani, dell’uguaglianza fra gli esseri umani. Poi c’è anche un problema di sicurezza e dobbiamo aver il coraggio di parlare un linguaggio di verità. Dobbiamo accogliere, ma se, come sul litorale domizio, si insedia la mafia nigeriana dobbiamo dire senza imbarazzo che va spazzata via all’Italia”.
De Luca è certo che “lo ius soli prima o poi si imporrà: una bambina o un bambino nati in Italia, che vivono qui e frequentano le scuole è chiaro che diventano cittadini italiani a tutti gli effetti. Servirebbe una campagna unitaria di spiegazione, di distensione, per eliminare le scorie di paura, senza sovraccaricare di significati le resistenze che a volte ci sono nei ceti popolari. E’ con il dialogo e la conoscenza – conclude – che superiamo questi problemi. (ANSA).