Seconda serata di proteste davanti alla Casa Bianca, dove centinaia di manifestanti si sono radunati per la morte dell’afroamericano George Floyd dopo l’arresto della polizia. Gli agenti hanno usato lo spray urticante per disperdere la folla, ma i dimostranti hanno resistito e alcuni di loro hanno rimosso le barricate e lanciato pietre. Morto un manifestante a Indianapolis. In tutto tre le vittime dall’inizio delle proteste. In Florida un agente è stato pugnalato al collo.
Nel frattempo a Minneapolis gli agenti in assetto antisommossa hanno fronteggiato i manifestanti che sfidavano il coprifuoco protestando per la morte di George Flyod, lanciando lacrimogeni e granate stordenti per tenerli lontani dalla caserma di polizia numero 5, riferiscono i media Usa. Nei giorni scorsi i dimostranti avevano dato alle fiamme la caserma numero 3. La polizia ha arrestato quasi 1.400 persone in 17 città Usa da quando sono iniziate le proteste che sono continuate per tutta la notte.
Donald Trump, parlando da Cape Canaveral, ha definito la morte di George Floyd “una grande tragedia” e ha difeso “il diritto a manifestare pacificamente” ma ha condannato le violenze e il caos attribuendoli al movimento Antifa e alla sinistra radicale. “La mia amministrazione fermerà la violenza di massa”, ha promesso. La memoria di Floyd è stata “disonorata da rivoltosi, saccheggiatori e anarchici”, ha aggiunto, lanciando un appello per la “riconciliazione, non l’odio, per la giustizia, non il caos”.
Il candidato alla presidenza americano Joe Biden ha condannato la violenza delle proteste scoppiate negli Usa, sottolineando tuttavia che gli americani hanno diritto di manifestare. “Protestare contro tale brutalità è giusto e necessario. E’ una risposta assolutamente americana – ha dichiarato – ma incendiare le comunità e distruggere inutilmente non lo è La violenza che mette in pericolo la vita non lo è. La violenza che distrugge e chiude le attività che servono alla comunità non lo è”.
Un giornalista dell’Huffington Post, Chris Mathias, è stato preso in custodia dalla polizia mentre seguiva le proteste contro il razzismo a New York City e poi rilasciato. Lo riferisce la stessa testata. Il cronista è stato rilasciato intorno all’una del mattino del 31 maggio dopo essere stato portato al distretto di polizia di Brooklyn.
A Jacksonville, in Florida, un poliziotto è stato “pugnalato o ferito al collo ed è attualmente in ospedale”. Lo ha riferito lo sceriffo di Jacksonville Mike Williams, citato da Cnn. Altri agenti sono stati attaccati durante le proteste con pietre e mattoni e diverse persone sono state arrestate.