”Tutti perdono in una protratta guerra commerciale”: non e’ positivo che ”le tensioni commerciali aumentino proprio in un momento in cui la ripresa globale e’ sostenuta dal commercio”. Cosi ha sottolineato il Fmi in merito alla questione legata ai dazi e soprattutto alla decisione americana di imporre dazi sull’alluminio e l’acciaio importati da Unione Europea, Canada e Messico.
La decisione dell’America e del Presidente Donald Trump ha scosso l’intero panorama europeo e ciò si può capire dalle conseguenze di tale scelta : i controversi dazi su acciaio e alluminio, rispettivamente del 25% e del 10%, scattano anche per il Vecchio Continente, così come per il Canada e il Messico, ma soprattutto come sottolinea il numero uno americano soprattutto per una “sicurezza Nazionale “.
L’ira dell’Unione europea è incontenibile, come sottolineano le parole del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che ha definito “inaccettabile questo protezionismo” . Con il tema dei dazi che naturalmente sarà al centro anche del G7 dei capi di Stato e di governo in programma sempre in Canada la prossima settimana, dove Trump rischia di trovarsi per la prima volta davvero isolato dagli altri leader delle principali potenze mondiali. I dazi Usa su acciaio e alluminio erano entrati in vigore il primo marzo ma l’Europa, insieme al Canada e al Messico, era stata temporaneamente esentata fino al primo giugno, per favorire un accordo che fissasse quote e limiti ben precisi all’import di questi metalli negli Stati Uniti.