“Tutti al mare”, cantava Gabriella Ferri negli ormai lontani anni ’70. E, da allora, il simpatico ritornello dall’accento romanesco ha accompagnato milioni di vacanzieri durante le code interminabili in autostrada, diretti alle più disparate località balneari del nostro Paese.
Questo agosto, invece, alla lunga coda del casello, gli italiani hanno preferito quella alle porte dei musei e dei luoghi di cultura delle nostre principali città, chiudendo con un bel segno più sul bilancio culturale. A diffondere i numeri record è il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il quale, lo scorso Giugno, annunciava una vera e propria rivoluzione del sistema museale italiano: orari d’apertura prolungati fino a tarda sera al venerdì, prima domenica del mese con ingresso gratuito e nuove politiche dei prezzi. – “Gli interventi del Governo hanno prodotto un esito molto positivo” – dice – Un’importante e necessaria riorganizzazione che supera la contrapposizione ideologica tra tutela e valorizzazione e permette di investire nel settore della cultura e del turismo come fattore trainante della ripresa economica del paese”
A dargli ragione, sono i dati registrati ad Agosto: rispetto allo stesso mese del 2013, infatti, si evidenzia un massiccio aumento del numero di visitatori (+10%), degli incassi (+11%) e degli ingressi gratuiti (+8%). Tradotto in numeri: oltre 300mila visite in più, entrate accresciute di 1.250.000 euro e circa +115.000 ingressi gratuiti. Roma e Napoli le città che maggiormente beneficiano della manovra del Governo: il Colosseo vede aumentare i suoi visitatori di circa 100.000 unità, mentre gli Scavi di Pompei e il Museo di Capodimonte registrano rispettivamente 34mila e 20mila biglietti venduti in più rispetto a 365 giorni fa.
Particolare soddisfazione a Mantova e ad Arezzo dove le percentuali d’ingresso al proprio circuito museale fanno segnare rispettivamente +111% (15mila visite) e 187% (1.200). Guardando in casa nostra, in Campania, scopriamo che anche Benevento, Paestum ed Ercolano registrano un sostanziale incremento dei proventi. L’Italia, pertanto, si allinea alle principali nazioni europee e torna a puntare sulle sue risorse maggiori: l’arte e il turismo.
“Tutti al Museo”, quindi. L’imbarazzo del “mostrar le chiappe chiare”, per quest’anno, è scongiurato!