La cronaca delle ultime ore parla di 13 morti sospette in 7 regioni, 2 lotti di vaccini bloccati in 12 regioni, 4 inchieste (a Siena, Siracusa, Prato e Chieti) e migliaia di persone che temono per la loro salute e per quella dei loro cari. Morti sospette collegate all’uso del vaccino antinfluenzale. Una vicenda piena di incertezze che si sta trasformando ora dopo ora in una vera psicosi collettiva. In Campania fortunatamente non si è registrato nessun caso, ma la paura è tanta. Per saperne di più abbiamo raggiunto telefonicamente l’infettivologo Domenico Di Caprio dell’Ospedale di Caserta.
Dottore, come può succedere una cosa del genere?
«E vero che ci sono stati questi morti, ma è anche vero che si è trattato di persone di una certa età. Un novantenne può morire in qualsiasi momento della sua vita. La vera complicanza di un vaccino è la encefalite postvaccinica, che capita in casi eccezionali, ma è prevista. Non conosco esattamente le cause di morte di queste persone, ma non mi pare che nessuna di queste persone sia morta per encefalite».
Ma è opportuno vaccinarsi o no?
«Io non faccio praticare il vaccino a soggetti in buona salute, ma non sono contrario. In ogni epidemia di influenza i decessi ci sono sempre stati. La vaccinazione non garantisce l’assoluta sicurezza nei confronti di chi viene vaccinato, perché può non prendere il virus influenzale ma uno parainfluenzale che può essere peggiore. Partendo da questi presupposti ribadisco che non sono contrario al vaccino, ma sostengo che l’influenza è una malattia virale che può risolversi bene come nella maggior parte dei casi. Di conseguenza non ho mai ritenuto opportuno somministrare il vaccino a persone che non avessero motivo di praticarlo. Invece, vedo che ci sono persone giovani che si vaccinano e non ne capisco il motivo».
Troppo allarmismo?
«Sicuramente. La stampa esaspera sempre le notizie. Bisogna aggiungere poi che, se la morte è da imputare a questi vaccini, negli anni quante persone sono state vaccinate e non sono morte. Il problema non è il vaccino, ma la preparazione, che probabilmente è stata fatta troppo velocemente e forse non sono state seguite tutte le tappe necessarie. Ripeto, se queste persone non hanno avuto uno shock anafilattico, encefalite postvaccinica è molto riduttivo attribuire la morte di persone anziane al vaccino».
A chi è convinto di doverlo fare che risponde?
«Lo facessero pure, è una scelta»
Intanto, va detto che è stato istituito il numero verde 1500 del Ministero della Salute che fornirà informazioni sui vaccini antinfluenzali. I controlli continuano a ritmo serrato, l’Agenzia del Farmaco spiega che non è possibile affermare che vi sia una relazione diretta tra le morti e la somministrazione del Fluad. L’azienda farmaceutica produttrice del vaccino, la Novartis, dopo la sospensione cautelativa dei suoi vaccini, ha diffuso una nota: «Le verifiche di conformità dei due lotti di vaccino antinfluenzale Fluad ritirati in via cautelativa dall’Agenzia italiana del Farmaco hanno confermato la rispondenza a tutti gli standard produttivi e qualitativi, senza rilevarne alcuna contaminazione».