La deputata Pd Valeria Valente è stata ospite di Samuele Ciambriello durante la trasmissione “Dentro i fatti”, in onda il lunedì su Radio Club 91. Riforme, riduzione delle tasse ed Elezioni Comunali a Napoli sono stati i temi principali affrontati nel corso del suo intervento radiofonico.
Riportiamo di seguito alcuni stralci dell’intervista rilasciata a Ciambriello.
Partiamo dall’assist di Renzi a Verdini in televisione: “Chi sostiene le riforme da un aiuto all’Italia”.
E’ una dichiarazione che non dice nulla di nuovo. Abbiamo iniziato questa legislatura sulla volontà di costruire riforme che siano condivise. E’ una legislatura che ha senso solo se porta a casa delle riforme le quali vanno fatte, soprattutto quelle di carattere costituzionale. Verdini e tutta Forza Italia ha già votato queste riforme e le rivoterebbe adesso. Noi del Pd scriviamo riforme per il Paese, per dare una costituzione migliore all’Italia, in grado di offrire un sistema democratico, parlamentare e costituzionale che metta il Paese al passo con i tempi, dando la possibilità di legiferare bene e in fretta.
La Sinistra ha pochi riconoscimenti. C’è stato questo patto con le minoranze del Pd, quindi adesso ci troviamo dinanzi ad un partito unito?
Sicuramente sì. Lo abbiamo fatto anche con Mattarella e lo abbiamo rifatto sulle riforme. Per noi si parte dal Partito Democratico perché è il partito principale di questa maggioranza di Governo, quindi è giusto che il Pd arrivi con una posizione il più possibile unitaria e condivisa: sia Renzi che le minoranze hanno lavorato a ciò con grande senso di responsabilità. Un Senato quindi che sia riconosciuto da una base elettorale ma soprattutto che abbia una funzione diversa da quella della Camera e che superi questo bicameralismo.
Una delle prime riforme che la politica deve fare è sicuramente restituire la fiducia ai cittadini. Il Governo Renzi cosa deve mettere al centro dell’agenda politica per il Mezzogiorno e cosa devono fare il Parlamento e il Senato per il Sud.
Prima di tutto il governo Renzi deve tornare ad investire nel Mezzogiorno: investimenti pubblici per infrastrutture materiali e immateriali, reti di trasporto ferroviario, porti e logistica sono le basi per uno sviluppo vero e reale del Mezzogiorno. A questo aggiungo agevolazioni fiscali per chi decide di investire, il che significa mantenere la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato per giovani e donne che rappresentano il capitale umano più grande che abbiamo inutilizzato.
Renzi ha detto che il prossimo anno ci sarà una riduzione delle tasse…
Stiamo lavorando su questo fronte. Le tasse sono un problema per l’Italia. Abbiamo scelto di ridurre le tasse sul lavoro. Renzi ha preso un impegno con il Paese e cioè quello di ridurre le tasse sulla casa, ma io insisto sul lavoro: più imprese assumono, più ragazzi troveranno uno sbocco e due stipendi in una famiglia significa tornare a spendere e a crescere. Non ci sono stati tagli alla sanità.
Le elezioni a Napoli e a Milano valgono più di una partita politica nazionale anche per lo stesso Premier. Bisogna mettere in campo un programma? Come partire per far ripartire anche il Pd a Napoli.
Per Napoli stiamo costruendo un progetto per raccontare ai nostri elettori e a chi ha scelto di rimanere a casa la nostra idea per la città. Attraverso lo strumento delle Primarie in campo c’è sempre una leadership e quindi anche il candidato dovrà fare la sua parte, costruendo insieme al Pd parole d’ordine chiare alle quali aggiungere la sua forza. E’ utile ricercare questo candidato attraverso lo strumento delle Primarie e chiarire a breve quali sono i tempi con cui arriviamo a celebrare questo appuntamento che deve essere un grande strumento di partecipazione democratica.
Tutti si possono candidare?
I veti sono sintomi di paura che attualmente non abbiamo. L’unico assillo per il Pd deve essere quello di trovare il candidato più competitivo possibile e noi sceglieremo quello più forte in grado di mandare a casa de Magistris.
Questo Pd può evitare il suicido di presentare il “Morcone 2”?
Ha il dovere di evitarlo. Lavoreremo per un candidato più unitario e competitivo possibile, altrimenti le Primarie restano uno strumento fondamentale. Guarderei con serenità ad entrambi le strade.
Il candidato, anzi la candidata, potrebbe essere una donna?
Io non lo escludo. Ci sono tante risorse femminili campo. I nostri elettori ci chiedono qualcuno che possa vincere e che sappia ben governare.
Non è una questione di età, di genere e di curriculum. Alcuni sono improponibili perché non hanno il radicamento territoriale, che rappresenta un valore, giusto?
Lo è sicuramente perché noi dobbiamo fare in modo che tornino a votare tutti coloro che non lo hanno fatto precedentemente perché sfiduciati. Dobbiamo rappresentare un progetto e un alternativa alla politica di questi ultimi anni.