“La delibera di ieri con la quale la Giunta comunale ha individuato una parte delle risorse necessarie a garantire i servizi di assistenza per i ragazzi disabili e per l’assistentato materiale scolastico è la dimostrazione che, come diciamo da settimane, i tagli al #welfare non erano inevitabili o, come diceva de Magistris, colpa del Governo, ma sono state decisioni frutto di priorità che a Palazzo San Giacomo si sono dati: prima i fondi per le loro segreterie e la gestione degli apparati, dopo le risorse per le fasce deboli”. Sono le parole di Valeria Valente, capogruppo Pd al consiglio comunale di Napoli che, si scaglia contro i recenti problemi relativi ai tagli al welfare.
“La variazione di cassa con cui si reperiranno i fondi – continua- va nella direzione dell’emendamento che, come gruppo consiliare del #Pd, avevamo presentato nel corso della discussione sull’approvazione del bilancio di previsione lo scorso agosto e che, purtroppo, la maggioranza arancione ci aveva bocciato, scegliendo di tagliare il welfare e di aumentare, invece, i fondi per le spese di rappresentanza e gli staffisti del Sindaco e dei suoi assessori. Il ravvedimento da parte della Giunta, seppure parziale e sempre da misurare alla prova dei fatti, è merito in primo luogo dei ragazzi, delle loro famiglie, delle associazioni e di tutto il terzo settore che in questi giorni a Napoli si sono mobilitati contro questa ingiusta e sbagliata politica dell’amministrazione de Magistris. Per quanto ci riguarda, noi continueremo ad essere vigili, in primo luogo per verificare che l’assistentato e tutti gli altri servizi ripartano al più presto.
In secondo luogo continueremo a sollecitare al Comune lo stanziamento di più risorse per estendere il servizio di assistenza a tanti soggetti, troppe ragazze e ragazzi, alle numerose famiglie bisognose, ancora esclusi dalla rete di assistenza.
Come sapevamo che era possibile recuperare le risorse stanziate ieri, sappiamo che si possono recuperare nuove risorse, per esempio proprio dalla riduzione del budget per staff e spese di rappresentanza. Per noi vengono prima i più deboli”.