L’assemblea regionale del PD ha dato il via libera alle candidature in vista delle elezioni regionali del prossimo 31 maggio. Tutto è definito, e non c’è più spazio per ripensamenti o cambiamenti di rotta, nonostante assemblee provinciali infuocate e dai toni aspri. Linkabile, a questo proposito, ha voluto ascoltare in esclusiva, il parere di Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata dè Goti e componente della assemblea regionale.
Partiamo dalla definizione delle candidature. In campo, per il Sannio, il giovane segretario provinciale Erasmo Mortaruolo, ed il consigliere regionale uscente, Giulia Abbate. Condivide il metodo scelto per l’individuazione dei due candidati?
“Ritengo che sia stato fatto un buon lavoro, che ha portato poi alla individuazione del segretario Mortaruolo e della consigliere regionale uscente, Abbate, quali candidati al consiglio regionale. La federazione provinciale del Pd, ha fatto tutti i passaggi necessari, passando per la direzione e poi per l’assemblea. Il lavoro svolto, seppur attraverso un dibattito acceso ed aspro, ha sicuramente pagato. Ritengo dunque, che siano state individuate in modo adeguato ed attraverso un percorso equilibrato, le rappresentanze sannite candidate al consiglio regionale nelle elezioni del 31 maggio prossimo”.
Le liste sono state approvate, ma ci sono alcuni mugugni. Il PD sembra quasi un’ aula di tribunale, che giudica spesso i propri iscritti prima di farli entrare, ma al contempo apre le porte ad un ceto politico trasformista di altri partiti.
“Sono intervenuto in assemblea regionale ed ho sottolineato questo aspetto. C’è stato un dibattito che ha poi portato alla composizione delle liste ed alla scelta delle candidature. Va’ certamente monitorato, l’aspetto che riguarda le liste civiche, fenomeno assai complesso. Ho rivolto dunque un accorato appello al segretario regionale, affinchè vengano individuati criteri chiari ed inequivocabili per evitare che vi siano fenomeni di trasformismo della ultima ora o che all’interno delle stesse liste civiche, possano trovare posizionamento coloro i quali, sui territori, siano avversi al partito. Il Partito Democratico, all’interno della coalizione di centrosinistra, è espressione massima ed ha il dovere di guidare un processo politico che porti alla vittoria delle elezioni del prossimo 31 maggio e che garantisca, al contempo, un governo regionale forte capace di cambiare realmente verso alla Regione Campania”.
De Luca fa bene a chiedere il voto ai cittadini delusi del centrodestra, ed ai vari componenti del ceto politico del centrodestra stesso? Qual è il suo giudizio a riguardo?
“Ritengo che in campagna elettorale, il voto vada chiesto a tutti. Certo, nella trasparenza e nella linearità di un ragionamento e di un programma politico che deve essere sostenuto da tutti noi, con sempre maggiore forza e determinazione e che è alternativo al governo del centrodestra degli ultimi cinque anni. Chiedere il voto a tutti i cittadini, ritengo sia un atto che vada fatto nei confronti di tutti i cittadini del nostro territorio regionale. Il consenso va’ chiarito però, con un progetto chiaro ed inequivocabile, per evitare di generare speranze ed illusioni. De Luca ha una grossa responsabilità. Il suo essere aperto a tutti, crea certamente un effetto positivo nella competizione elettorale. Attenzione ad evitare speranze ed illusioni in quella parte di società civile che nel governo di centrodestra, ha avuto un ruolo predominante nell’azione del governo Caldoro”.