I bookmakers lo danno in forte ascesa e le sue quotazioni sembrano essere in forte rialzo per la poltrona di segretario provinciale del Pd di Benevento. Carmine Valentino, sindaco di Sant’Agata dei Goti ed esponente di spicco del PD sannita, è ben consapevole di essere solo all’ inizio di una partita assai importante. Non lascia trapelare nulla, rispetto a quelle che potrebbero essere le sue reali ambizioni nella corsa al massimo ruolo di rappresentante della politica provinciale. La corsa al dopo Mortaruolo, eletto in seno al consiglio regionale, è del resto ancora lunga e la strada verso il congresso appare in salita. Del resto, c’è ancora tanto da lavorare, e questo Valentino lo sa bene, visto e considerato che la storia ha da sempre insegnato che “chi entra Papa in conclave, esce cardinale”. Della politica provinciale e dei risvolti del post elezioni regionali, Valentino ne ha parlato in una intervista rilasciata ai nostri taccuini.
Nella nuova giunta regionale, a forti tinte rosa, il Sannio e l’Irpinia non sono rappresentate. Si parte male secondo lei? Si potrebbe recuperare questo gap, con qualche nomina da parte del presidente, di qualche sannita nella funzione di suo consigliere delegato? Non dimentichiamo, infatti, che De Luca ha tenuto per sè le deleghe alla cultura, alla sanità, ai trasporti ed all’agricoltura.
“Il protagonismo dei territori non credo sia esclusivamente legato agli individui, nello specifico l’assenza di un rappresentante sannita e/o irpino in seno alla Giunta Regionale non pregiudica affatto il protagonismo delle Aree Interne. Certo una maggiore attenzione per il futuro sarebbe auspicabile, anche se ritengo che il Presidente De Luca ha le idee chiare sulle azioni strategiche da intraprendere e di cui necessitano i diversi territori della Campania. Peraltro nel Consiglio Regionale i nostri territori sono, comunque, rappresentati in maniera importante nonostante il Sannio, in particolare, abbia un unico consigliere eletto. La nomina di una Giunta costituita prevalentemente da donne, che naturalmente e indiscutibilmente sono grandi lavoratrici e, nel caso di specie, dotate di competenze di grande rilievo, non potrà che agevolare i processi di rinnovamento che intraprenderà questo governo. Affidare a consiglieri le deleghe che il Governatore ha trattenuto a sé, anche per la valenza delle stesse, potrà essere una scelta opportuna e funzionale a degli specifici obiettivi posti in agenda”.
2) Veniamo alle questioni riguardante la politica locale. In una recente intervista rilasciata a Linkabile, il sindaco di Benevento Fausto Pepe, ha dichiarato “che non c’è bisogno di un preciso identikit per il nuovo segretario provinciale, basta che sia in controtendenza rispetto alla segreteria Mortaruolo”. Un suo giudizio a riguardo!
“Io ritengo che il Segretario Provinciale Erasmo Mortaruolo, in questi anni, abbia operato bene e con ottimi risultati. Ne sono una testimonianza i circoli del Partito Democratico che sono nati sul territorio sannita e che sono stati fortemente voluti dal Segretario Mortaruolo. Quello del Segretario Provinciale è un ruolo delicato, importante, di sintesi e di equilibrio. L’esperienza di Mortaruolo ha conferito i giusti pesi a queste componenti. Oggi al successore di Mortaruolo toccherà un compito altrettanto impegnativo, non solo finalizzato a completare la costituzione dei circoli territoriali ma anche ad ottimizzare ed intensificare le sedi e le modalità di confronto e dibattito tra i circoli, tra i militanti e i simpatizzanti. Un partito forte ha bisogno di essere radicato sui territori, ha bisogno di conoscere le esigenze e le volontà della sua base, ha necessità di essere espressione dei suoi sostenitori. Sicuramente la Federazione di Benevento saprà individuare un nuovo segretario in grado di continuare l’opera intrapresa da Mortaruolo, e ancora prima da Umberto del Basso de Caro, arricchendola delle proprie specificità.
Chiudiamo con piccola una nota di colore. Recentemente lei è finito nell’occhio del ciclone, per aver vietato la satira su politici e rappresentanti ecclesiastici. Ci può spiegare questa scelta?
“Più volte si è tentato di strumentalizzare azioni e atti che ho posto in essere. Talvolta anche ciò che non ho posto in essere o il mio silenzio. Le persone che mi conoscono sanno bene che adoro sorridere, divertirmi, ridere con una buona dose anche di auto-ironia. Come noto, negli anni passati sono state realizzate a Sant’Agata De’ Goti anche iniziative ed eventi aventi, tra l’altro, ad oggetto la satira politica. Il tutto nel rispetto dei ruoli e delle funzioni che ciascuno ricopre. Il rispetto è un valore importante da salvaguardare. L’offesa è un’altra cosa”.