Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe, fondazione che ha lo scopo di favorire la diffusione ed applicazione delle migliori evidenze scientifiche, disegna a tinte fosche il quadro della situazione su casi e ricoveri in ospedale per la variante Omicron.
Secondo Cartabellotta due sono le strade da intraprendere : riduzione dei rapporti sociali e Smart working. Provvedimenti dovuti all’enorme aumento dei casi, tanti che molti hanno definito Omicron come il virus più contagioso della storia con una media di circa 100mila casi al giorno.
La buona notizia afferma Cartabellotta ” è che al crescere dei nuovi casi non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri “.
Ovviamente crescono anche questi numeri, ma le percentuali rispetto al totale dei positivi si riducono progressivamente. Ogni 100 mila persone positive, 1.100 vengono ricoverate in area medica, e 120 in terapia intensiva.
Sicuramente è dovuto all’aumento delle dosi booster e ci auguriamo anche alla minore virulenza della variante Omicron. C’ è una congestione degli ospedali meno veloce. Ma l’ impatto c’è, e con questo tasso di crescita rischiamo di arrivare a 2 milioni di positivi. Se anche il tasso dei ricoveri fosse l’ 1% avremmo 20 mila persone in ospedale.
Bisogna dunque provare ad abbassare la circolazione del virus. “Il 6,8% di positività dei tamponi antigenici dimostra che c’ è una grandissima circolazione virale’’, afferma Cartabellotta nel suo intervento alla trasmissione “L’Italia s’ è desta” su Radio Cusano Campus.
Secondo il Presidente della Fondazione Gimbe: ” tutte le misure messe in atto dal Governo sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus”.
Picco entro gennaio
Massimo Galli, ordinario fuori ruolo di malattie infettive presso l ‘Università statale di Milano,intervistato da Agorà su Rai tre, ha affermato ” Mi auguro un picco di contagi per metà gennaio. Da come sale la curva non si possono fare previsioni certe.”
“Realisticamente mi aspetto ancora una crescita per diversi giorni e questo credo imponga prudenza“, ha poi aggiunto Galli.
(A cura di Francesca Mastrangelo)