La sferzata finale arriva da Walter Veltroni: «State uniti, vi prego. Ma il Pd deve aprirsi e non arroccarsi nelle sue correnti. Quindi vi dico: fate meno riunioni di corrente e più riunioni nella nostra comunità». E afferma: “La sinistra e il pensiero democratico non sono un panda in estinzione, la parola cambiamento non può essere lasciata a questa destra nazionalpopulista, ma gli va opposta non la difesa dell’esistente ma un riformismo vero, mai moderato ma sempre radicale”. Sono passati 11 anni dal discorso del Lingotto. Il Pd non è più quello. Nel Mall, lo spazio sotterraneo sotto la zona dei grattacieli di Porta Nuova a Milano, va in onda la voglia di rivincita dei dem. Se l’ex segretario del Pd, con un discorso scritto, cerca di toccare le corde giuste, questa platea non troppo affollata più di quadri di partito che di gente comune, ha già in mente cosa vuole per quello che deve essere il nuovo corso: «Unità nel partito, classe dirigente vicina alla gente».
Walter Veltroni sottolinea la questione: «Sono stupito che non si sia riflettuto dopo la sconfitta storica delle politiche. Che non si sia aperta una riflessione circolo per circolo». In platea ci sono tutti i candidati e i possibili candidati alla segreteria. Nicola Zingaretti è tra i primi ad arrivare: «Se vogliamo risalire la china dobbiamo dire agli italiani che abbiamo capito e che cambiamo. La nostra missione deve essere “salviamo l’Italia”. Questi che hanno vinto hanno preso voti con delle promesse e poi fanno l’opposto».
Ad infiammare la platea dem ci pensa il premier spagnolo Pedro Sanchez che alla fine del suo discorso sottotitolato si prende la standing ovation: «Lottate come state lottando. Non siete i soli. In molti vi appoggiamo. E preparatevi perchè presto, molto presto, guiderete la grande trasformazione di cui ha bisogno l’Italia. Alzate con orgoglio la vostra bandiera che è anche la nostra: giustizia sociale». Gli attacchi al governo sono declinati in tutte la salse da questo palco. Federica Mogherini Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri guarda all’Europa che potrebbe venire: «Chi dice che vuole cambiare l’Europa in realtà vuole solo distruggerla. Ma per andare dove?».
Uguaglianza, solidarietà, democrazia, rispetto, giustizia e lavoro, soprattutto per i giovani. Ma anche una richiesta di unità e di una classe dirigente vicina alla gente. Sono alcune delle parole d’ordine emerse dalla campagna di ascolto fatta con 24mila questionari compilati da altrettanti iscritti sui valori che dovrà avere il Pd. Al questionario hanno risposto uomini, donne e ragazzi, da 15 anni a 89 anni, residenti in tutta Italia. Il 58% dei contributi è arrivato da cittadini non iscritti al Pd.