di Matteo Renzi
Sarà un’edizione speciale e credo particolarmente ricca di emozioni.
Come al solito la stampa cercherà di capire i nomi famosi, mentre per noi sarà fondamentale accogliere le persone “normali”, non i vip. La Leopolda è il luogo delle persone che hanno voglia di fare politica. Politica semplice, bella, buona.
Può sembrare strano che chi sta proponendo un referendum per tagliare il numero dei politici chieda di valorizzare i luoghi per fare politica. Ma è proprio questo il nostro messaggio: meno politici, più politica.
Perché per noi fare politica è ridurre i politici professionisti e portare le discussioni tra la gente, nelle case, nella comunità. La politica non è roba per addetti ai lavori, per tecnici, per professionisti. La politica, la buona politica, non è insulto ma proposta.
E questo spiega la Leopolda
Venerdì sera discuteremo soprattutto di terremoto, protezione civile, terzo settore, leggi sociali, volontariato. Lo faremo a qualche giorno di distanza dal terremoto e a cinquant’anni dall’Alluvione di Firenze. Chiuderemo i lavori con una bella spaghettata all’amatriciana di solidarietà.
Sabato mattina i nostri ormai consueti tavoli di lavoro saranno aperti al contributo di tutti, sugli argomenti più vari. Sabato pomeriggio apriremo i lavori con un intervento di un caro amico della Stazione Leopolda Brunello Cucinelli che ci racconterà il suo progetto per Norcia, luogo dello spirito. Quindi lavoreremo sulle riforme costituzionali, andando a smentire – una per una – tutte le bufale di questi mesi. Mostreremo come questa riforma può davvero cambiare la vita degli italiani
Domenica mattina: e adesso il futuro. Parleranno alcuni “leopoldini” che in questo 2016 hanno avuto un figlio. O lo hanno messo in cantiere! Parleranno personalità del mondo della ricerca, della tecnologia, dell’innovazione, del capitale umano, della cultura. Racconteremo quale Italia possiamo costruire a partire dal 4 dicembre se vinceremo il referendum.
Io come sempre chiudo domenica alle 12. L’apertura venerdì sera alle 21 tocca a un altro Matteo, il mio amico Matteo Richetti.