Si sono conclusi i lavori di mediazione ed i relativi colloqui negoziali tra il Governo Venezuelano e le forze dell’opposizione, condotti con successo dalla Norvegia a Bridgetown, nelle Barbado. Ritenuti soddisfacenti i risultati che hanno portato all’istituzione di un tavolo permanente nella capitale caraibica che come obbiettivo si prefigge che «lavorerà in modo continuo e veloce». Ine Eriksen Søreide, Ministro degli Affari Esteri norvegese ha diramato la notizia, facendo sapere che: «i colloqui tra le forze del governo e dell’opposizione si sono svolti in un clima costruttivo e in spirito di cooperazione che continueranno per permettere di giungere a una soluzione concordata nel quadro delle possibilità che offre la Costituzione venezuelana». Le trattative si sono state condotte nel pieno rispetto dello spirito di segretezza e il monito del ministero degli esteri di Oslo, è stato chiaro: «affinché le parti mostrino la massima cautela nei loro commenti e dichiarazioni sul processo», le due coalizioni hanno formulato soltanto affermazioni generali e prudenti. Il presidente in carica, Maduro, ha parlato di «intense giornate di lavoro sui sei punti concordati fra il governo e l’opposizione, sperando in una soluzione della crisi». Il vicepresidente del partito d’opposizione Assemblea nazionale, Stalin González Montaño, ha pubblicato in un Twitter «i venezuelani hanno bisogno di risposte e risultati e che la loro delegazione svolgerà consultazioni per avanzare e mettere fine alla sofferenza dei venezuelani». In merito si sono espressi anche i vescovi del Venezuela, in occasione della loro assemblea plenaria è emersa una dichiarazione in concomitanza al rapporto dell’ONU, sullo stato dei diritti umani nel paese. «Si rende necessaria la partecipazione di tutti i settori e istituzioni nel disegno e nella realizzazione di un progetto di ricostruzione democratica del paese, nella giustizia, nella libertà e nella pace, attraverso obiettivi chiari e compiti concreti» riconoscendo «indispensabili condizioni congrue per elezioni imparziali e libere, soltanto dopo una previa cessazione dell’assemblea costituente». In un appello sono state sensibilizzate le autorità affinché provvedano alla «distribuzione di alimenti e medicinali, permettendo la partecipazione e la supervisione di organismi internazionali». Sono state espresse parole anche ad indirizzo delle forze armate e di polizia, affinché agiscano «in conformità alla giustizia e alla verità e non al servizio di una parte politica». Il Presidente della Conferenza Episcopale, Monsignor José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo, ha espresso un pensiero indirizzato a Fides, affermando che «la Chiesa continuerà a rimanere dalla parte della gente, principalmente a fianco di chi soffre di più, dei più vulnerabili, poiché consapevoli che qualsiasi cambiamento importante costa, essendo tante volte una lotta tra il bene e il male». Con questi ultimi avvenimenti sembra che le parti in dialogo possano pian piano trovare un accordo che potrebbe condurre in una condizione di serenità e di democrazia per il popolo venezuelano.