Messico, Uruguay e i paesi la Comunità caraibica (Caricom), hanno messo a punto una proposta di mediazione per il Venezuela che sarà presentata al gruppo di contatto promosso dall’Unione europea (UE). In un comunicato la presidenza del Messico in accordo con il “Meccanismo di Montevideo”, precisa, di avere le basi per una proposta di diplomazia «attiva, propositiva e conciliatoria per contribuire a far sì che il popolo venezuelano e gli attori implicati possano trovare una soluzione alle loro divergenze». I paesi firmatari ed i vari rappresentanti de hanno spiegato che si tratta di una proposta «per avvicinare le parti in conflitto, e si attiene ai principi di non intervento, uguaglianza giuridica degli Stati, soluzione pacifica delle controversie, rispetto dei diritti umani e autodeterminazione dei popoli». L’attuale presidente, Nicolás Maduro si è detto favorevole al dialogo in particolare «alla ricerca di una agenda nazionale di accordo, pace e intesa». lo stesso Maduro, recentemente ha inviato una lettera a Papa Francesco, chiedendo il suo aiuto in un nuovo processo di dialogo. Fonti vaticane, hanno sottolineato che «il Santo Padre si è sempre riservato e dunque si riserva la possibilità di verificare la volontà di ambedue le parti, accertando se esistano le condizioni per percorrere questa via». Juan Guaidó, leader dell’opposizione, che il 23 gennaio u.s., ha giurato come presidente ad interim ottenendo il riconoscimento di parte della comunità internazionale, nei giorni scorsi si è detto scettico sulle reali intenzioni di Maduro. Lo stesso Guaidó, ha annunciato di avere «conversato con rappresentanti dell’Unione europea per consolidare il loro appoggio e la transizione democratica» in Venezuela. Il dato da considerare oltretutto è la situazione che resta difficile per la popolazione che manca di beni di prima necessità.
Raffaele Fattopace