Correva l’anno 1991. Esattamente venticinque anni fa, il 24 marzo, Diego Armando Maradona disputò l’ultima partita con la maglia del Napoli, in quella occasione rossa.
Stadio Marassi, la sfida tra Sampdoria e Napoli termina 4 a 1. Per il Napoli, il gol della bandiera lo realizza proprio il Pibe de Oro, che con il Napoli chiude così. Da allora sono passati vent’anni, ma sembra ieri. E oggi come ieri Napoli sogna. Le sue giocate, le sue punizioni, i colpi di genio. Lui unico e inimitabile. A Napoli e al Napoli ha regalato sogni, Coppe e scudetti. La folla del San Paolo non potrà mai dimenticarlo. Un salto all’indietro di venti anni. Da Diego “oro di Napoli” a Diego la leggenda fino a Diego il mito incrinato. Poche date. Il 5 luglio 1984 – dopo una lunga trattativa – viene acquistato dal Napoli. La sua presentazione al San Paolo è un trionfo. Napoli vince grazie a lui il suo primo storico scudetto, nel 1987. Nello stesso anno conquista la coppa Italia. Due anni dopo, nel 1989, arriva la coppa Uefa. Nel 1990 arrivano il secondo scudetto e la Supercoppa italiana. Fino ad arrivare al 13 febbraio 1991 quando scoppia il caso: un brutto affare di cocaina e prostitute. Inizia così il suo calvario sportivo. Indiscrezioni lo danno positivo al controllo doping dopo Napoli-Bari (terminata 1a 0) del 17 marzo. Di lì a poco arriva la conferma: cocaina nelle urine. Siamo al 24 marzo 1991. Sampdoria-Napoli, è 4-1. L’unico gol azzurro lo segna proprio Diego. Storia di un grande amore, un amore viscerale tra lui e Napoli. Un amore che supera i limiti, un amore che supera i confini dell’immaginabile. Un amore che termina come nessuno avrebbe voluto.