“L’Europa ha bisogno di un cambiamento radicale e coraggioso” scrive l’ex premier Massimo D’Alema nel suo ultimo libro “Non solo Euro” che viene pubblicato in un momento decisivo per il futuro dell’Europa. Nei prossimi mesi si voterà per il Parlamento ed entro l’anno si rinnoveranno le istituzioni, in contemporanea con il semestre di presidenza italiano.
«L’Europa ha bisogno di nuove motivazioni, di nuove immagini e di nuovi esempi che ne ripropongano le ragioni profonde e le idealità. Così come ci ha commosso l’immagine dei cittadini e dei pescatori di Lampedusa, che cercano di salvare vite umane strappandole alla furia del mare, proprio là dove passa la nuova frontiera tra ricchi e poveri e dove si contano a migliaia le vittime della disperazione e dell’egoismo». Così Massimo D’Alema che incontriamo a Napoli, a margine della presentazione del suo saggio.
Anche in Italia gli euroscettici sostengono che bisogna uscire dall’Euro?
«Uscire dall’Euro è un suicidio economico e politico. L’antidoto è cambiare le politiche, le regole, le istituzioni, le risorse. Il mezzogiorno può uscire dalla sua crisi e da quella del Paese solo grazie all’Europa».
Il Pd come si sta preparando alle elezioni europee?
«Avere scelto come capolista in tutte le circoscrizioni delle donne e aver messo in campo il 40% di presenza femminile è stato un segnale forte, importante, di innovazione. Il Pd sarà sicuramente il primo partito. Ha in campo esperienze, radicamento territoriale e capacità di governo.»
E Berlusconi?
«Non parlo delle disgrazie altrui. Vedo che in Forza Italia ci sono altri conflitti e si sono aperte delle falle. Non credo che basti lui per raddrizzare la barca».
Il Governo si regge sull’asse Renzi-Berlusconi?
«Non credo. La maggioranza solida e coesa è la forza di questo Governo non il collegarsi a Berlusconi. Questa maggioranza regge l’esperienza di questo nuovo cantiere al lavoro.»
C’è voluto un leader democristiano doc come Renzi per portare il Pd dentro il Partito del Socialismo Europeo?
«Ha fatto bene. Anche se credo che lui non sia stato un democristiano doc e non abbia fatto in tempo ad essere un leader democristiano.»
Un’ultima domanda, Presidente. Il Pd in Campania è in fibrillazione. Vincenzo De Luca si candida a diventare Governatore della Campania. Lei cosa ne pensa?
«Il candidato lo decideranno i cittadini, per storia e seguito. La scelta delle primarie legittimerà il candidato. Credo che oltre De Luca ci sarà anche qualcun altro che si candiderà, che avrà la dignità della selezione.»