Oltre 50 Paesi islamici si riuniscono oggi a Istanbul in un vertice straordinario dell’Oic convocato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo la decisione del leader americano Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Dal vertice dovrebbe uscire una posizione comune delle nazioni musulmane, che vanno dal Marocco all’Indonesia, per rispondere alla mossa della Casa Bianca. “Dobbiamo riconoscere lo Stato di Palestina con i confini del 1967, liberandoci dall’idea che questo sia un ostacolo alla pace, e Gerusalemme come capitale dello stato occupato di Palestina“. Questo è l’appello lanciato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan in apertura del vertice straordinario dell’Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) a Istanbul, aggiungendo che: “Almeno 196 Paesi Onu sono fermamente contrari alla decisione di Donald Trump, ha aggiunto Erdogan, ribadendo che Gerusalemme è la nostra linea rossa”.La proposta ricalca il “piano saudita” del 2002, che però sarebbe stato ridimensionato dallo stesso governo di Riad. La Turchia, ha precisato Cavusoglu, chiederà solo la chiusura delle ambasciate americane sollecitata invece dal presidente palestinese Abu Mazen. Al vertice partecipa anche un capo di Stato non islamico, il presidente libanese Michel Aoun, in quanto alla guida di un Paese arabo multiconfessionale. oltre anche al presidente dell’Iran Hassan Rohani e quello sudanese Omar al-Bashir. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, ha dichiarato in merito: “Tutti i Paesi islamici dovrebbero riconoscere lo Stato di Palestina, entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est sua capitale”.