Sono stati più di 25mila nel 2016, circa 50mila negli ultimi tre anni i minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle coste italiane (fonte: Ministero dell’Interno). Secondo il Rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, quelli censiti nel nostro Paese erano fino allo scorso anno 17.373, ai quali se ne aggiungono oltre 6.500 irreperibili. E un recentissimo rapporto pubblicato da Unicef rivela che molti di questi, durante la traversata del Mediterraneo per giungere in Italia, sono stati vittime di violenze, molestie o aggressioni ad opera di adulti.
Si rivolge a loro il disegno di legge approvato dall’Assemblea del Senato, che dovrà tornare alla Camera per il via libera definitivo. Un testo che offre “un percorso di tutele, evita che i minori stranieri non accompagnati si disperdano sul territorio e rappresenta già una prima forma di integrazione”, come spiegato dalla ministra Anna Finocchiaro, che ha seguito con attenzione sin dall’inizio del proprio mandato l’iter del provvedimento, con l’obiettivo di “offrire finalmente la dovuta tutela a tanti giovani e giovanissimi, che arrivano in Italia con la speranza di trovare quell’umanità che meritano di ricevere”.
“Il voto del Senato, con una maggioranza molto più ampia di quella che sostiene l’esecutivo, è l’atto politico decisivo in vista del traguardo, che mi auguro sarà tagliato in tempi rapidi alla Camera”, è l’auspicio espresso dalla ministra.
Il testo garantisce parità di trattamento ai minori stranieri non accompagnati rispetto ai minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea e afferma il principio generale del divieto di respingimento alla frontiera nei loro confronti. Ad essi sono riconosciuti la piena garanzia dell’assistenza sanitaria, l’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo (anche attraverso specifici programmi di apprendistato), le garanzie processuali e procedimentali (compresi l’assistenza affettiva e psicologica, la presenza di un mediatore culturale, l’eventuale gratuito patrocinio a carico dello Stato), nonché misure specifiche di tutela per le vittime di tratta e i richiedenti protezione internazionale.
Il percorso di accoglienza individuato dal disegno di legge prevede una permanenza massima di 30 giorni (anziché 60) nelle strutture di prima accoglienza, all’interno delle quali i minori vengono identificati (entro 10 giorni), ne viene accertata l’età e spiegati i loro diritti. La procedura di identificazione sarà disciplinata in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, con determinate garanzie procedimentali e sostanziali.