“Il Partito della Nazione meglio del Partito della…dissoluzione”, lo scrive il senatore Vincenzo D’Anna (ALA-SC) su Facebook aggiungendo di essere “sempre rimasto basito innanzi alla cattiveria persecutoria nei confronti di Denis Verdini. Così come della violenza con la quale il pur mite Bersani ed i suoi fedelissimi hanno beceramente polemizzato nei confronti dell’ex braccio destro di Berlusconi col quale pure, in passato, avevano discusso di legge elettorale ed altro”.
“Oggi – prosegue D’Anna – tutto è più chiaro. Verdini? Aveva visto giusto ed in anticipo l’evolversi della degenerazione del quadro politico”. “Il Partito della Nazione”, per il senatore di ALA-SC poteva rappresentare una “grande forza politica riformista in grado di superare le vecchie ed inutili dicotomie tra Liberalismo e Socialdemocrazia proponendo la modernizzazione dello Stato su basi di efficienza meritocratica e solidale”, con “i liberali del centrodestra, i cattolici e i socialdemocratici del centrosinistra, fusi in unico grande partito che lasciasse alle ali la destra e la sinistra”.
“Un sistema maggioritario ed una politica trasparente – conclude D’Anna – avrebbero ridimensionato il M5S assicurando stabilità e governabilità. Il peggiore guaio in politica è avere ragione postuma”.