Sale ad almeno 761 il numero di feriti dopo le cariche della polizia in Catalogna. Lo riferisce il governo locale citando i servizi di emergenza, scrivono El Pais e La Vanguardia. Lo stato spagnolo dovrà rispondere della violenza esercitata contro la Catalogna davanti ai tribunali internazionali. Lo ha affermato oggi il portavoce del governo catalano Jordi Turull. Intanto alle 20.00 hanno chiuso i seggi elettorali in Catalogna. In diretta su tv 3 è in corso l’apertura della prima urna a L’Hospitalet. “Oggi non c’è stato alcun referendum. È stato una messinscena, una sceneggiata ignorata dalla maggioranza dei catalani. Siamo una democrazia tollerante ma ferma, abbiamo rispettato la legge e la Costituzione, reagito con fermezza e serenità. Domani convocherò le forze politiche parlamentari per riflettere sul futuro”. Le parole pronunciate in serata da Mariano Rajoy in diretta tv dalla Moncloa chiudono la giornata del referendum per l’indipendenza della Catalogna
Un’ondata di violenza a senso unico ha attraversato oggi la Catalogna, nel giorno che doveva essere nelle intenzioni del governo di Barcellona quello di una “gioiosa” celebrazione elettorale. E’ stata una giornata da incubo. La polizia spagnola è intervenuta con la forza in centinaia di seggi elettorali per impedire lo svolgimento del referendum di indipendenza catalano. La mossa di Madrid non ha permesso di impedire il voto, come aveva promesso il premier spagnolo Mariano Rajoy, che aveva dichiarato “illegale” il referendum. La maggior parte degli oltre 6mila seggi, dove erano chiamati al voto 5,3 milioni di catalani, ha potuto aprire. Migliaia di persone hanno fatto la coda tutto il giorno davanti ai seggi. Ma la polizia spagnola ha potuto sequestrare molte urne.
“Oggi non c’è stato alcun referendum, è chiaro a tutti”: così il premier spagnolo Mariano Rajoy in diretta tv. “Il nostro stato di diritto mantiene la sua forza e resta in vigore, reagisce di fronte a chi vuole sovvertirlo”, ha aggiunto. “Ringrazio le forze di sicurezza dello Stato che hanno tenuto fede agli obblighi e rispettato il mandato della Giustizia davanti ad un attacco così grave alla nostra legalità”. Così il premier spagnolo Mariano Rajoy in diretta tv dopo il voto in Catalogna. Il referendum in Catalogna “è stato un ricatto di pochi”: così il premier spagnolo Mariano Rajoy. “La maggioranza del popolo catalano non ha partecipato alla sceneggiata degli indipendentisti”, ha aggiunto. “Queste persone hanno dato prova di senso civico e grande rispetto per i principi che sono alla base della nostra convivenza: oggi abbiamo constatato la forza della democrazia spagnola”, ha aggiunto. Il referendum in Catalogna “è stato una sceneggiata” degli indipendentisti.”
“Quando in Spagna non si votava c’era il franchismo: io sono orgoglioso di essere catalano”. Lo ha detto Gerard Piquè, difensore del Barcellona, dopo la partita a porte chiuse vinta col Las Palmas, parlando in lacrime delle tensioni per il voto sull’indipendenza della Catalogna. “Il Pp e il capo del governo Mariano Rajoy mentono, dicono che siamo una minoranza ma siamo milioni. In sette anni mai una forzatura, mai una violenza. Ma quale sia il suo livello si vede, va in giro per il mondo e non sa neanche l’inglese…”