Così il governatore: “Il problema più grande è quello dei richiami. Noi abbiamo oltre un milione di vaccinati, bisogna continuare a vaccinare, ma bisogna stare attenti ad avere i richiami nei magazzini”
Intervistato a Sky TG24, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, ha parlato delle scelte adottate del nuovo decreto legge e del piano vaccinale anti Covid: “Condivido le scelte del governo, bisogna correre con vaccini”. Sul tema della riapertura degli istituti scolastici, Zingaretti ha affermato: “Oltre all’affollamento bisogna prestare attenzione a quanto avviene attorno alla scuola, sui mezzi, fermarsi al bar ad esempio. Restare in zona rossa ma aprire le scuole è un tentativo da fare. Nel Lazio – ha proseguito – abbiamo adottato un provvedimento che permette ai ragazzi che si vogliono fare un tampone di controllo, di accedere ai drive in, in modo gratuito e senza certificato medico, il giorno prima di tornare a scuola”.
“Il problema sono i richiami”
Per quanto riguarda la situazione nel Lazio, “ieri ci sono stati 467 morti, gli ospedali e le terapie intensive sono pieni – ha riferito il presidente – il virus è ancora molto presente. Quindi c’è solo un modo: tenere sotto controllo il virus e vaccinare le persone, altrimenti i negozi falliscono, i ristoratori chiudono, le imprese muoiono e il lavoro non ci sarà”.
Sulle vaccinazioni, Zingaretti ha aggiunto: “Il tema non è la distribuzione, in questo istante saremmo in grado di triplicare il numero di vaccinazioni nel Lazio. Il problema più grande è quello dei richiami. Noi abbiamo oltre un milione di vaccinati, bisogna continuare a vaccinare, ma bisogna stare attenti ad avere i richiami nei magazzini. Se arrivi a superare l’85% delle dosi è un rischio, soprattutto se succede qualcosa con le forniture delle case farmaceutiche. Tra qualche giorno, il 20 aprile, iniziamo la distribuzione nelle farmacie del vaccino Johnson&Johnson”. E ancora: “Abbiamo vaccinato il personale della sanità, i fragili, la sicurezza e il mondo della scuola e dell’università. Ora siamo nella fascia 66-67. Una fascia che ora può scendere. Però, servono i vaccini. Un vaccino, tra l’altro, che ha come elemento distintivo le due dosi, quando il numero dei vaccinati inizia a essere importante, bisogna tenere conto della seconda dose nelle forniture. Il vaccino J&J è monodose, in questo caso si può arrivare al 100% delle dosi da inoculare”.
“Si va verso l’uscita da questo incubo”
Zingaretti poi ha voluto dare una rassicurazione: “Se le date delle consegne verranno rispettate, avremo un’estate migliore della scorsa. Stiamo andando verso l’uscita da questo incubo. Il Recovery servirà a questo, a un ritorno della vita, ma non per tornare all’Italia di prima, bensì per immaginare il Paese del futuro. Arriveranno miliardi di euro per rilanciare l’economia. Se stringiamo i denti in questi giorni, abbiamo una prospettiva diversa rispetto allo scorso aprile. Nel Lazio abbiamo insisito su questo, abbiamo vaccinato gli over 80: calerà e di molto la letalità del virus. Da qui all’estate mettere in sicurezza gli over 60 e i fragili vorrà dire che intanto avremo messo fine alla tragedia delle morti causate dal virus”.
“Sputnik? Serve autorizzazione di Ema e Aifa
Sullo Sputnik, il governatore ha detto: “Tutto deve essere autorizzato da Ema e Aifa. Oggi tutto è incentrato sul ridare la vita alle famiglie. Le regole europee prevedono che i vaccini autorizzati possano essere distribuiti alla popolazione. Prima di tutto deve esserci la sicurezza dei vaccini: se è autorizzato, un vaccino va utilizzato senza se e senza ma”. Infine: “Dal virus milioni di famiglie escono in condizioni economiche disastrose. Crescita, sviluppo, lavoro e costruzione di un modello di Paese diverso. Su questo stiamo lavorando ed è questo l’obiettivo del governo Draghi”.
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