Un matematico geniale, un cattedratico anticonformista, un pianista eccelso, un cultore del cinema , della letteratura, della musica e della filosofia: Renato Caccioppoli, intellettuale napoletano morto suicida l’8 maggio del 1959 fu tutto questo, ed è raccontato così, in modo avvincente ed epico da Roberto Gramiccia, scrittore romano, medico e critico d’arte, che, a distanza di dieci anni , ha pubblicato una nuova e aggiornata edizione del volume intitolato “Vita di un matematico napoletano”, completamente rivisitata ed arricchita rispetto a quella precedente e completata da un’interessante prefazione a cura del sindaco, il dott. Luigi de Magistris.
Il volume (edito EIR) è stato presentato per la seconda volta a Napoli (dopo un esordio al Pan) in un luogo molto suggestivo, ubicato nel cuore della città: il Teatro Instabile di Napoli, un teatro sotterraneo, sito in Vico del Fico al Purgatorio ad arco, in un antico palazzo della famiglia Spinelli dei principi di Tarsia: un luogo misterico, affascinante, ideale per parlare di un matematico anticonformista e rivoluzionario come Renato Caccioppoli. E’ in questo luogo semioscuro, dall’atmosfera magica e, a tratti inquietante che ieri, un pubblico numeroso vi si è affacciato, convogliato nell’antro sotterraneo che conserva intatta l’antica pavimentazione romana per lasciarsi irretire dal racconto di una vita straordinaria , la vita del matematico napoletano che fu tra le menti più brillanti del suo tempo.
Tra i relatori la storica Valentina Gramiccia, il direttore dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza Giulia Buffardi e il sindaco di Napoli, il dott. Luigi de Magistris.
«Ho avuto modo di apprezzare, indirettamente la figura del matematico Renato Caccioppoli – ha dichiarato l’autore – attraverso un libro di Luciano de Crescenzo, che ne tracciava un breve ma significativo ritratto, e, anche se romano, ho deciso di raccontare la sua straordinaria esistenza che mi ha affascinato al punto di approfondirla e di raccontarla».
Enfant prodige della matematica, docente universitario precoce (conseguì la prima cattedra a soli 27 anni), mente brillante e progressista, avrebbe, nel corso della sua carriera pubblicato bel 80 lavori, ricoprendo a Napoli le cattedre di teoria dei gruppi, Analisi superiore e poi analisi matematica e sarebbe stato insignito dall’accademia dei Lincei del premio nazionale di scienze fisiche, matematiche e naturali. Uomo di grande spessore culturale e proveniente da un contesto familiare particolarmente stimolante ed eterogeneo (suo padre era un medico, sua madre un’aristocratica russa dalla mentalità molto aperta e suo nonno materno, Michail Bakunin un rivoluzionario anarchico), coltivò il suo genio indirizzando il suo interesse verso la matematica, ma approfondendo anche la conoscenze della musica, passione che condivise con sua moglie Sara. Comunista, ereditò la sua passione per la politica dal suo ascendente materno, passione che lo indusse a schierarsi verso gli ultimi e a non celare il proprio spirito antifascista, anche a costo di subirne le pericolose conseguenze. Memorabile l’episodio dell’arresto e la breve reclusione in un manicomio subita da Caccioppoli a seguito ad un gesto inopinatamente incauto: cantare la Marsigliese in un luogo pubblico, attirando l’attenzione dei fascisti. Anticonvenzionale nella vita pubblica, quanto tormentato nella vita sentimentale, fu notevolmente provato dall’abbandono subito da sua moglie: Sara Mancuso, donna affascinante e disinvolta. «Un distacco traumatico conseguente ad un tradimento , circostanza che condizionò per sempre il suo rapporto con le donne – ha dichiarato la dottoressa Buffardi – Ebbe infatti , successivamente, ben poche amicizie femminili, dedicandosi alla frequentazione di circoli culturali e alla militanza politica oltre che alla musica». Un omaggio alla sua passione per la musica è stato , infatti il gradito interludio musicale a cura del maestro Gaetano Russo (dell’Orchestra nuova Scarlatti di Napoli e di Francesco Lettieri al pianoforte, che si sono esibiti in vari brani musicali tra i quali la Marsigliese.
«Sono affascinato dalla figura di Renato Caccioppoli, genio matematico e al tempo stesso uomo impegnato nel sociale. La sua condotta così rivoluzionaria e poco convenzionale mi ricorda Pasolini, De Andrè. Fu un insigne cattedratico e al tempo stesso uno spirito critico ed anticonformista, un uomo dal pensiero indipendente, non solo dal fascismo, ma anche dal pensiero omologato di alcuni intellettuali della borghesia di sinistra. E sono proprio valori quali libertà ed indipendenza , che io apprezzo , e che rappresentano il portato etico più significativo della sua figura».