Miti antichi, leggende suggestive e storie affascinati di una Napoli che fu. Racconti primitivi che si nascondono tra i vicoli e le stradine della città, gelosamente custoditi da ogni singola pietra partenopea, storie arcane che vengono svelate, ricordate e raccontate nel nuovo lavoro di Vittorio Del Tufo “Trentaremi – Storie di Napoli magica” foto di Sergio Siano, edito da ROGIOSI, che sarà presentato a Napoli, presso la Feltrinelli di Piazza dei Martiri, il prossimo 26 novembre.
Per parlare del libro e delle preziosità storiche e culturali che si celano all’ombra del Vesuvio, Samuele Ciambriello ha intervistato lo scrittore e giornalista del Mattino nel corso della trasmissione Dentro i fatti, nello spazio “Occhio alla cultura” in onda, ogni lunedì, su Radio Club 91. “Si tratta di un racconto che esplora i labirinti della toponomastica napoletana, – ha spiegato Del Tufo – un racconto delle tante storie che si annidano nella città, storie diverse ed anche lontane sia nello spazio che nel tempo ma si tratta di sempre di vicende legate da un unico filo conduttore, un filo attraverso il quale passa lo spirito profondo di Napoli, ed è proprio questo lo spirito Trentaremi”.
Far rivivere su carta i misteri e i miti del capoluogo campano. Il professor Ciambriello argomenta col suo ospite un tema che rimarca gli aspetti positivi che fondano la cultura storica napoletana: “Recuperando la dimensione mitica e leggendaria della città legata alla sua incredibile arte, alla sua stratificata storia e alla sua vicenda culturale, si può trasmettere un’immagine positiva della città”. Del Tufo, lontano dai cliché della cronaca, guarda Napoli da una diversa angolazione per darne una visione alternativa e, forse, più profonda e colloca al centro del suo discorso, proprio, la storia partenopea, “la più profonda e vera fonte d’ispirazione”.
Samuele Ciambriello pone, quindi, l’accento sulle 11 diverse dominazioni che ha subito Napoli nel corso dei secoli e per l’autore di Trentaremi sono proprio tali dominazioni ad arricchire il patrimonio culturale della terra campana: “Sotto le stratificazioni successive legate alle varie dominazioni che ha subito Napoli nel corso degli anni si nasconde un enorme giacimento di arte e cultura, frutto proprio di tutte queste sedimentazioni. Proprio questo è un concetto fondamentale che attiene alla consapevolezza culturale dei napoletani, che poi diviene anche consapevolezza civile. Tutto questo spinge i cittadini a vivere la lingua, l’arte, la storia, ogni singola pietra della città nonché questo insieme di misteri in cui siamo immersi che caratterizzano Napoli e che poi diventano la nostra ricchezza, il nostro patrimonio”. Un patrimonio storico e culturale custodito gelosamente dalle pietre della città, una terra bellissima che però, a giudizio del giornalista del Mattino, è poco o mal valorizzata: “All’estero dove c’è meno bellezza a disposizione sanno valorizzare anche le pietre, a Napoli, invece, proprio quello che manca è la manutenzione della bellezza, ci sono zone magnifiche che sono lasciate a marcire al buio, come piazza Plebiscito ad esempio”.
Il professor Ciambriello sottolinea, anche, la demagogia che spesso si accompagna all’immagine di Napoli che circola all’estero, ma afferma che proprio la cultura può fare da volano all’economia e , soprattutto, al turismo, un turismo di qualità. Del Tufo si trova del tutto concorde col padrone di casa di Dentro i Fatti e ribadisce: “La cultura può aiutare tantissimo il turismo, a patto che si diffonda la consapevolezza che c’è un problema di narrazione della città. Nel mio piccolo ho voluto contribuire ad un racconto non legato agli stereotipi che oggi s’impongono, pensiamo per esempio al dibattito mediatico che si è aperto su Gomorra, o ad una narrazione noir della città che molto spesso prevale. A me piace raccontare un’altra Napoli, una Napoli diversa, quella dei miti e delle leggende che molto probabilmente ci fa amare di più questa terra”.
Non solo miti, leggende e cultura, tra le pagine di Trentaremi si dipanano anche l’amore e la morte. “Si racconta la bellissima storia d’amore del Principe madrigalista Carlo Gesualdo – ha, infatti, svelato Vittorio del Tufo – che però si concluse nel massacro della sua giovane moglie e del suo amante nei sotterranei di piazza San Domenico. E’ una storia simbolo della quale recuperiamo una dimensione leggendaria e della quale, ancora oggi, piazza San Domenico ne custodisce la memoria”
Dopo questa interessante e vivace intervista che Vittorio Del Tufo ha concesso ai microfoni di Radio Club 91 e a Samuele Ciambriello, non resta altro che aspettare la presentazione di Trentaremi – storie di Napoli magica del prossimo 26 novembre, per farsi conquistare totalmente dalla Napoli esoterica perché “ogni luogo della città racchiude una storia, a volte bella, altre volte brutta ma sono tutte storie napoletane alla quali dobbiamo essere legati perché sono le nostre radici”.