La Reggia di Caserta, spettacolare nella sua eterna bellezza, è rimasta aperta dopo ben 25 anni per le festività pasquali. La scelta è stata premiata con un boom di visitatori che hanno affrontato lunghe file in attesa di entrare e di trascorrere le ore della Pasquetta all’aria aperta, immersi nel polmone verde. Al Vomero, a Napoli, tante persone avrebbero potuto usufruire del parco pubblico, disponibile : la Villa Floridiana, anch’essa retaggio dell’epoca borbonica. La villa doveva rimanere aperta fino alle 14:00, come avvenuto anche per Pasqua, come afferma Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Colinari. Non è andata a coloro che volevano visitare il museo delle arti decorative, Duca di Martina, collocato all’interno dello stesso parco, dove la biglietteria ha anticipato la chiusura alle 13:15. Altra nota dolente, oltre a quella generata dalla chiusura anticipata dei cancelli della Villa Floridiana e del museo Duca di Martina – prosegue Capodanno -, sempre nel giorno di Pasquetta, è rappresentata dalla chiusura dei giardini della Certosa di San Martin “ Questo modo di gestire una parte del vasto patrimonio ambientale e culturale del capoluogo partenopeo, peraltro in un momento di forte rilancio anche per gli aspetti turistici, specialmente in alcune occasioni, risulta del tutto incomprensibile. Esso va ripensato, ponendolo al centro di una vasta riflessione che coinvolga tutti i soggetti interessati – puntualizza Capodanno -. In particolare, le questioni che riguardano il verde pubblico, specialmente in un’area come quella collinare con circa 120mila abitanti, impongono una presa di posizione decisa da parte anche di associazioni, comitati territoriali e singoli cittadini che sia di stimolo alle amministrazioni competenti per la soluzione non più procrastinabile di annosi problemi “. Capodanno annuncia: “ Per questo intendo proporre, anche attraverso i social network, una serie di iniziative finalizzate a organizzare una grande manifestazione pubblica a Napoli, proprio per aprire un dibattito a più voci teso alla valorizzazione e alla fruizione del verde pubblico che, in base agli ultimi dati disponibili, vede il capoluogo partenopeo certamente non brillare tra le metropoli con oltre 250mila abitanti, peraltro con un incremento di verde pubblico per abitante che, negli ultimi tempi, appare del tutto inconsistente“.