” Ad aggravare le già asfittiche condizioni della viabilità veicolare al Vomero, in una zona da sempre particolarmente trafficata, compresa tra le vie Merliani, Stanzione e Solimena, stamani hanno contribuito anche i lavori per la ripavimentazione stradale. a seguito degli scavi eseguiti sulla carreggiata per la posa della fibra ottica – stigmatizza Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari -. L’apice si è raggiunto intorno alle ore 13:00 quando il traffico si è completamente paralizzato. Il tutto tra le proteste non solo degli automobilisti, rimasti intrappolati, ma anche dei residenti e dei commercianti della zona, anche per l’inquinamento acustico generato dallo strombazzare dei clacson “.
” Ma perché – afferma Capodanno – questi lavori che, svolgendosi su sedi stradali di assi principali, era prevedibile che avessero un notevole impatto sul traffico, non sono stati eseguiti nel mese di agosto, quando le strade del quartiere erano praticamente deserte, e si è rimandato il tutto alla seconda settimana di settembre, quando tutte le attività sono riaperte e sono iniziate anche le lezioni in diversi plessi che hanno anticipato di qualche giorno l’inizio dell’anno scolastico? E se proprio si dovevano essere effettuate a settembre perché non realizzarle durante le ore post serali o notturne invece che in un orario notoriamente di punta come nella tarda mattinata, ad orario di uscita dalle scuole e quando le attività commerciali sono ancora aperte? “.
” Domande che attendono una risposta – sottolinea Capodanno – specialmente da parte degli uffici competenti dell’amministrazione comunale che rilasciano le autorizzazioni in questione alle ditte private interessate, senza evidentemente tener conto delle esigenze prioritarie della collettività “.
” Peraltro – aggiunge Capodanno – altrove attualmente la posa di questi cavi, laddove possibile, viene effettuata utilizzando anche tecniche innovative che hanno completamente superato e sostituito quella dello scavo tradizionale a cielo aperto che, come accaduto stamani, ha creato e continua a creare notevoli disagi alla cittadinanza, anche con ripercussioni sull’inquinamento atmosferico. Mi riferisco alle tecniche della minitrincea tradizionale, del no dig o della posa della rete aerea “.
Capodanno sulla vicenda chiede che venga fatta chiarezza, evitando anche per il futuro che episodi analoghi possano ripetersi, attraverso un’idonea programmazione degli interventi e chiedendo alle imprese private di operate con tecniche meno invasive e con minor impatto ambientale.