Fiat Chrysler e il gruppo francese Psa, che possiede i marchi Peugeot e Citroen, stanno avendo “colloqui per una potenziale aggregazione“. Lo scrive il Wall Street Journal. L’eventuale accordo tra le due società “potrebbe creare un gigante dell’auto transoceanico da 50 miliardi di dollari”. Una possibilità che si sta discutendo, spiega il giornale, è una fusione alla pari.
L’amministratore delegato di Psa, Carlos Tavares, prenderebbe la guida del nuovo gruppo post-aggregazione mentre la presidenza andrebbe a John Elkann, attuale presidente di Fca.
Se le indiscrezioni fossero confermate, Fca starebbe dunque bussando di nuovo alla porta di un costruttore francese per avanzare una nuova proposta di fusione alla pari dopo quella da 33 miliardi di euro con Renault, naufragata all’inizio di giugno, ad appena dieci giorni dall’ufficializzazione, per le condizioni poste dallo Stato francese, primo socio della Losanga con il 15%, e la freddezza dell’alleato giapponese della casa transalpina, Nissan.
Un matrimonio tra Fca e Psa, oltre a proporre una guida di vertice carismatica nel binomio Elkann-Tavares, creerebbe il terzo costruttore al mondo, con 8,7 milioni di auto consegnate nel 2018, dietro a Volkswagen (11 milioni) e Toyota (9,5 milioni). Non è la prima volta che Fca viene associata a possibili colloqui con Psa Peugeot per una alleanza e, secondo il Wsj, quella di una fusione non sarebbe l’unica opzione allo studio tra le case automobilistiche.
Mercoledì cda straordinario del gruppo Psa – Riunione straordinaria del consiglio di ammministrazione di Psa mercoledì pomeriggio. L’incontro, secondo Bloomberg, è collegato ai colloqui in corso tra il gruppo francese e Fiat
Chrysler.