Giuseppe Conte firma la tregua con Beppe Grillo e la mediazione che punta a rilanciare il Movimento Cinque Stelle ed evitare scissioni, ma restino fermi alcuni principi fondamentali. L’ex premier, fanno notare fonti vicine, non può che valutare positivamente il tentativo di mediazione in atto, dal momento che lui stesso ha sempre lavorato per trovare una sintesi e per evitare spaccature e scissioni. Ben venga questo tentativo, di cui Conte era stato preventivamente informato, se utile a rilanciare il M5s e a dar vita a un nuovo corso, tenendo fermi però quei principi fondamentali su cui si è già espresso con chiarezza.
Una cena di Beppe Grillo con Luigi Di Maio e Roberto Fico, venerdì sera a Marina di Bibbona, ha aperto la via alla mediazione nel M5s.
L’incontro del fondatore del M5s con il ministro degli Esteri e il presidente della Camera ha preceduto il post su Facebook con cui Grillo ha sospeso la votazione del direttivo e incaricato un comitato di sette, inclusi gli stessi Di Maio e Fico, di una mediazione su statuto, carta dei valori, codice etico.
Di Maio si è mostrato ottimista: “Non è semplice ma io ci credo, troveremo una soluzione per ripartire”.
E prende il via il lavoro del comitato dei sette esponenti del Movimento 5 stelle chiamati a trovare una mediazione sulle modifiche allo statuto, al codice etico e alla carta dei valori. In tempi brevi (“brevissimi”, ha scritto venerdì Beppe Grillo) si cercherà un’intesa sulle nuove regole in grado di mettere d’accordo il fondatore del M5s con l’ex premier Giuseppe Conte. Ma una deadline, assicurano diverse fonti pentastellate, non c’è: “Il comitato si prenderà il tempo che serve per arrivare a una soluzione, potrebbero volerci tra i sette e i dieci giorni”, spiega una fonte di primo piano. Se si arriverà a una sintesi ‘benedetta’ sia da Grillo che da Conte il passaggio successivo dovrebbe essere un voto degli iscritti sulle nuove regole. Ma il lavoro è ancora alle battute iniziali, con i primi contatti tra i mediatori. Del comitato fanno parte Roberto Fico e Luigi Di Maio, protagonisti dell’iniziativa che ha portato a sbloccare l’impasse, il presidente del comitato di garanzia Vito Crimi, il capogruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Ettore Licheri, la capogruppo in Parlamento europeo Tiziana Beghin, il ministro Stefano Patuanelli.