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WORLD PIZZA DAY:  la festa per il piatto Italiano più amato al mondo

Il 17 gennaio è la Giornata internazionale della pizza italiana. Questo evento viene festeggiato nei ristoranti in tutto il mondo nella forma più popolare della pizza, ossia la Margherita, ma anche nelle versioni creative contemporanee dei diversi chef a significare l’evoluzione di una ricetta storica nel tempo e nello spazio.

Da quando la pizza ha fatto il suo ingresso nei beni immateriali dell’UNESCO, il 17 Gennaio è diventato un appuntamento simbolico per celebrarne l’arte. Il 7 Dicembre 2017 i media Italiani annunciarono l’ingresso dell’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano nella lista del patrimonio immateriale dell’UNESCO, a otto anni dalla redazione del primo dossier di candidatura. I festeggiamenti ebbero luogo per la prima volta il 17 Gennaio 2018 durante la celebrazione di San’t Antonio Abate il ‘’protettore dei pizzaioli’’: da qui l’idea di istituire la giornata mondiale della pizza.

TRADIZIONI DEL 17 GENNAIO

In Campania le origini della giornata della pizza sono legate proprio a Sant’Antonio, il capostipite dei monaci cristiani nato in Egitto e tradizionalmente associato all’elemento del fuoco. Infatti secondo una delle tante leggende associate al suo culto, l’eremita sarebbe sceso nell’inferno per strappare le anime dei peccatori alla loro condanna eterna. Lottando contro il demonio e riportando in seguito delle piaghe dolorose simili a ustioni. Comunque in onore di questo personaggio – che la regione cristiana vuole anche protettore dei pompieri, dei panettieri e degli animali – sono sempre state organizzate delle celebrazioni significative nella capitale partenopea. Come l’accensione dei “ceppi”, “fucaroni” o “focazzi”, grandi falò dalla funzione purificatrice con cui gli abitanti salutavano l’anno appena trascorso, preparandosi ad accogliere quello nuovo.

A Napoli anche nei primi anni del 900 il 17 gennaio era ‘’la giornata dei pizzaioli”. Questi, infatti, cessavano di lavorare a mezzogiorno per poter trascorrere le ore pomeridiane e serali con i propri parenti. Lo ha ricordato qualche anno fa Antonio Pace, presidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana, raccontando un piccolo aneddoto al riguardo: “Per festeggiare la ricorrenza le famiglie delle pizzerie napoletane facevano spesso una gita fuori porta e si fermavano a mangiare in un ristorante di Capodimonte o ai Colli Aminei; poi, alla fine del pasto, onoravano Sant’Antuono accendendo un falò. L’usanza si è protratta fino al 1924-25, andando a scemare dopo la Seconda Guerra Mondiale”.

A differenza di una volta, i ristoranti oggi sfruttano il boom della giornata mondiale per sfornare il maggior numero di pizze possibili. È l’incremento della produzione annuale, però, a fare la differenza. Secondo un’indagine di Cna agroalimentare, il riconoscimento UNESCO dell’Arte del Pizzaiuolo Napoletano ha contribuito non poco a rafforzare il settore, che prima del Covid vantava un fatturato totale di 15 miliardi.

PIZZA DAY 17 GENNAIO 2022

La festa si spera venga confermata nonostante le misure emergenziali disposte per l’aumentare in questi giorni dei contagi Covid-19 .

Il fenomeno del business pizza continua a guadagnare posizioni sul mercato in Italia. Gli ultimi dati rilevati  riferiti al 2020 parlano di circa otto milioni di pizze sfornate al giorno, quasi tre miliardi in un anno, per un giro di affari di fatturato di 15 miliardi e un movimento economico superiore ai 30, secondo indagine di Cna agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa).

La pizza preferita dagli italiani sembra essere quella tradizionale e cotta a legna nel forno a pietra. Vincono– rileva Cnaagroalimentare- i gusti tradizionali su quelli gourmet con 8 italiani  su 10 che scelgono la marinara, margherita, napoletana o capricciosa. La fascia di prezzo non supera in un caso su due i 7 euro. Oltre la soglia dei dieci euro per impasti speciali e ingredienti ricercati.

 

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