Economia e Welfare

You hate we donate: parte la guerriglia civile attraverso il web. Dove l’odio si trasforma in donazioni di massa

Si chiama You hate we donate: è una guerriglia civile l’azione che trasforma le dichiarazioni oppure quegli atti di odio da parte di un personaggio pubblico in donazioni di massa proprio a quelle associazioni che sono dalla parte dei diritti di chi è stato preso di mira. “Ogni volta terremo conto di quanti soldi in donazioni quella particolare esternazione ha prodotto. E troveremo il modo di farlo sapere al personaggio pubblico in questione”, affermano gli autori della campagna. Gli hashtag adoperati sono #youhatewedonate o #voiodiatenoidoniamo e l’ironia sembra non fare difetto: “ho la sensazione che Salvini diventerà il nostro principale donatore” hanno scritto proprio sul blog, dell’illustratrice Chiara La Scura dopo le nuove frasi, su Mario Balotelli e lo jus soli. (“non è priorità mia nè degli italiani”) segnalando le associazioni in tema . L’azione si perfeziona poi con la pubblicità: infatti sui social si fa sapere il meccanismo di reazione per creare l’attenzione civile su quel determinato tema, dove agire. Un esempio arriva dall’intervista del neoministro della famiglia Lorenzo Fontana, dove le famiglie arcobaleno non sono considerate famiglie, si è ad esempio scatenata un’azione di donazione, per associazioni come Arcigay, Famiglie Arcobaleno. Insomma, You hate we donate è un’operazione del web atta a placare le ingiustizie in cui ogni offesa pubblica si adopera per reagire civilmente ma anche per dare un sostegno vero a chi combatte sulla frontiera.

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