Nicola Zingaretti ha ricevuto dalla direzione del Pd il mandato a aprire una trattativa per verificare la possibilità di “un governo di svolta per la legislatura”, in “discontinuità” col precedente. Il documento è stato approvato per acclamazione all’unanimità.
“Io faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo. Rispetto a un governo che è entrato in crisi, bisogna dare vita a nuovo governo cioè una nuova squadra, però unito intorno al programma”, dice il leader del Pd, intervistato dal Tg2.
Il governo giallo verde caduto ieri “è stato uno dei peggiori della storia della Repubblica, dopo 14 mesi è fallito”. “Per il Paese l’eredità di questo governo è drammatica”, ha detto Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd.
“Il problema non è l’esercizio provvisorio, ma la manovra mostruosa che abbiamo davanti” e che ammonta ad almeno 23 miliardi. “Togliamoci dalla testa che trovare 23 miliardi sia facile – ha spiegato Zingaretti -, per questo la manovra è il primo punto del confronto”.
“Non credo in un governo di transizione che porti al voto. Sarebbe rischioso per i Democratici e anche per il Paese. Ora tocca a noi muoverci e indicare una strada. Dentro il percorso di consultazione dobbiamo dare la disponibilità se c’è la possibilità di una nuova maggioranza parlamentare in grado di dare risposte serie ai problemi del Paese”.
Un eventuale nuovo governo deve essere “di svolta, di legislatura” altrimenti “è meglio andare alle urne”, ha detto Zingaretti.
“Appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori,con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”: sono i cinque punti indicati da Zingaretti nella relazione alla Direzione del Pd per trattare sulla nascita di un nuovo governo.